GROSSETO – La notizia è da giorni la più “chiacchierata” in città. Il “caso asterisco” scoppiato tra la fine del 2022 e l’inizio del nuovo anno continua ad animare le discussioni grossetane, sopratutto sui social, ma non solo. Sì perché il caso ha aperto anche un confronto tra i protagonisti della politica cittadina (nella foto in altro il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna sulla sinistra e a destra il consiglio di amministrazione di Fondazione Grosseto Cultura).
Se da una parte l’opposizione di centrosinistra si è mossa più o meno tutta in difesa dell’operato del Colletivo Clan nella gestione dei servizi museali da una parte e contro quella che Pd, Grosseto Città Aperta e altri soggetti hanno definito un’ingiustizia e un atto di ritorsione, dall’altra ci sono i rapporti tutti interni al centrodestra.
Da considerare per esempio che la decisione presa dal consiglio di amministrazione di Fondazione Grosseto Cultura e rivendicata proprio ieri in una nota ufficiale (la trovate a questi link) non è stata condivisa né con il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna né con l’assessore alla cultura Luca Agresti. Una scelta che ha creato imbarazzo e non è stata affatto gradita nel municipio di piazza Duomo anche perché come è noto il CdA della Fondazione, presieduta da Giovanni Tombari, è di fatto un’emanazione dell’amministrazione comunale e almeno nelle linee di indirizzo dovrebbe seguire una certa coerenza di programmazione.
Il “caso asterisco” dunque rischia di aprire un fronte anche tra amministrazione e Fondazione. Tra l’altro la vicenda non riguarda solo il Collettivo Clan, che in qualche modo può essere ricondotto all’ormai famigerata comunicazione nella quale era stato utilizzato l’asterisco (“*” l’asterisco viene utilizzato per indicare la totalità delle persone senza distinzione di genere).
La questione riguarda anche altre due cooperative “Le Orme” e “Silva” che si sono occupate da 12 anni della gestione dei servizi dei Museo di Storia Naturale della Maremma. Le due cooperative proprio oggi hanno inviato una nota alla nostra redazione chiedendo chiarimenti in merito alla decisione di essere escluse.
Ecco il loro comunicato dal quale emerge che deve essere successo qualcosa tra la prima metà di dicembre e i giorni di Natale.
«Si legge in un comunicato del Presidente di Fondazione Grosseto Cultura uscito il 1 gennaio 2023 che il CDA della stessa Fondazione ha deciso di non rinnovare la convenzione alle Cooperative Le Orme e Silva per la gestione del Museo di Storia Naturale della Maremma, giunta a scadenza il 31/12/2022. I motivi esposti sono il miglioramento funzionale e tecnologico dei servizi, garantire un risparmio economico e assicurare il principio di rotazione raccomandato alle pubbliche amministrazioni».
«Nei 12 anni di gestione, le cooperative hanno creato insieme al Direttore tutto ciò che rende oggi il Museo una realtà importante, più che a livello locale, a livello nazionale e per certi aspetti internazionale. La fruibilità del percorso espositivo è stata migliorata con totem interattivi, touch screen, sensori capacitivi, nati dalle competenze tecnico–informatiche, scientifiche e divulgative del personale impiegato, laureato in materie affini al lavoro svolto e formato personalmente dal Direttore con l’obiettivo di creare operatori museali esperti».
«Le Cooperative, su richiesta del committente, hanno anche allestito a proprie spese un bookshop di articoli di qualità, spinti soltanto dalla volontà di adeguare il museo agli standard richiesti per i musei di rilevanza regionale e nazionale e non certo per gli incassi che tale attività accessoria può portare direttamente alle cooperative. È difficile fare un elenco completo delle attività che ha visto coinvolti Le Orme e Silva in 12 anni ma si può citare ad esempio l’organizzazione di importanti convegni, la partecipazione a progetti nazionali ed internazionali con partners inglesi, l’offerta alle famiglie di servizi di qualità per far crescere coscienze e competenze scientifiche nei bambini e nei giovani, coinvolgendo in molti casi la cittadinanza e gli esercenti del centro storico. Un fiore all’occhiello per il museo è rappresentato dall’offerta didattica, curata direttamente dalle cooperative, per le scuole e gli insegnanti che numerose hanno preso parte alle attività, e che già hanno prenotato visite e laboratori per il 2023».
«Nel corso degli anni gli operatori hanno coadiuvato con impegno e professionalità il Direttore, unico dipendente della struttura con competenze riconosciute anche al livello internazionale, in progetti di valorizzazione insieme agli altri musei regionali creando con essi una stretta relazione. Numerosi e costanti sono stati i progetti e le iniziative attuate per rinnovare costantemente l’offerta culturale e scientifica e per implementare le presenze nel museo, come dimostrano i dati».
«Tra i progetti scientifici in atto ve ne sono alcuni di carattere internazionale che sono stati finanziati con fondi reperiti grazie al lavoro del direttore e delle cooperative, progetti che auspichiamo possano proseguire nel 2023».
«Pensando che Fondazione Grosseto Cultura avesse apprezzato il lavoro svolto, come dimostrano i rinnovi annuali della convenzione e la e–mail ricevuta in data 13 dicembre 2022 con cui il CDA esprimeva testualmente la “volontà di proseguire la collaborazione con le stesse cooperative”, siamo rimasti stupiti dalle decisioni prese successivamente, alla Vigilia di Natale e ad appena una settimana dalla scadenza del contratto, di non rinnovare la convenzione per motivi economici».
«Il tutto sia all’insaputa del Direttore che dell’amministrazione comunale di Grosseto, come hanno dichiarato l’assessore competente e il sindaco che ringraziamo per essersi interessati tempestivamente non appena gli abbiamo illustrato la situazione».
«Precisiamo che, unitamente alla volontà di proseguire il rapporto di collaborazione con le cooperative, Fondazione Cultura inoltrava una proposta economica in cui si manifestava un sensibile taglio del compenso a fronte del mantenimento degli stessi servizi. Abbiamo fatto notare che, pur intenzionati a mantenere attiva la collaborazione anche confrontandosi sul tema, l’importo orario proposto era abbondantemente sotto i minimi salariali riportati nei contratti nazionali del lavoro firmati dalle organizzazioni sindacali e come disposto dal Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali n. 44 del 27 giugno 2019, in riferimento alle tabelle aggiornate al dicembre 2021. Si faceva notare a titolo di esempio che in altre occasioni il Comune di Grosseto per aggiudicare servizi simili a questi aveva stimato un costo per la manodopera di molto al di sopra di quello a noi proposto e in linea con i parametri normativi».
«È evidente quindi che il mancato rinnovo non è legato al principio di rotazione, vista anche la mail del 13/12/2022, ma sembra essere di carattere economico. In risposta alla mail del 23/12, abbiamo richiesto a Fondazione Grosseto Cultura un confronto finalizzato ad individuare una soluzione che soddisfi entrambe le parti, ma ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro. Invitiamo quindi tutte le forze politiche, la pubblica amministrazione e le organizzazioni sindacali e di categoria ad esprimersi sulla questione al fine di tutelare i diritti dei lavoratori».