GROSSETO – “La delibera della Regione Toscana dello scorso 12 dicembre, che avrebbe dovuto cambiare e rendere più efficace il sistema 118 e della continuità assistenziale, è in realtà un atto fine a se stesso, con il solo ed unico scopo di provare a risparmiare qualche denaro pubblico a discapito dell’assistenza sanitaria nelle zone periferiche, interne e montane della regione”, è quanto afferma Fabrizio Rossi, deputato e coordinatore regionale Fratelli d’Italia Toscana.
“Ma vediamo i numeri e quello che prevede questa riforma. Attualmente a disposizione delle Asl di tutta la regione Toscana – spiega Fabrizio Rossi – ci sono in totale 47 automediche (cioè quelle dotate di personale medico ed infermiere), 32 ambulanze con medico a bordo, 49 ambulanze con infermiere a bordo e infine 170 BLSD (ambulanze con volontari con formazione di livello avanzato). Nella riforma appena licenziata dalla Regione vengono invece previste 51 automediche (+4 in tutta la regione), 10 ambulanze medicalizzate (-22) e 62 ambulanze infermierizzate (+13) e 176 BLSD (+6). Quindi, avendo sempre gli stessi numeri a disposizione ma ‘rimescolando’ così le carte della sanità pubblica, in totale si perderebbero 19 medici, i quali verrebbero rimpiazzati da 13 infermieri e 6 ambulanze BLSD. In sintesi, i numeri totali sarebbero gli stessi, ma con ben 19 medici in meno”.
“Ma c’è di più – va avanti Rossi -. Se poi passiamo ad analizzare la continuità assistenziale nelle zone interne, periferiche e montane della Toscana, scopriamo che qui questa attività chiude alla mezzanotte. Infatti, dopo le ventiquattro risponde un medico da centralino dedicato, pronto a dare una cosiddetta “consulenza medica telefonica”. Così operando, di fatto dopo la mezzanotte chi vive in realtà periferiche e montane si trova ad essere “assistito” solamente attraverso la consulenza telefonica”
“Una cosa davvero vergognosa e non degna di un paese civile – prosegue il coordinatore regionale di FDI -. Nelle città, nei grossi centri e nelle località turistiche questo non accade. In pratica, verrebbe ironicamente da pensare che la regione Toscana abbia previsto un trattamento diverso tra chi abita in città e chi invece ha scelto di abitare in zone periferiche e disagiate, come quelle interne di campagna, o in aree montane, creando così cittadini di serie A e altri di serie B, o peggio di serie C”.
“Noi di Fratelli d’Italia – continua Rossi – riteniamo che la riforma appena sfornata dall’assessore alla salute Bezzini sia l’ennesima riprova di quell’incompetenza politica che da anni denunciamo in ogni sede”.
“Una riforma nata male – afferma il Deputato toscano di FDI – che oltre a penalizzare le periferie, determinerà giocoforza un ulteriore afflusso di pazienti presso i pronto soccorso degli ospedali cittadini, che sono da anni ormai al collasso. Dove la fuga dei medici è inarrestabile, con i concorsi effettuati per le assunzioni che spesso vanno deserti, perché nessun giovane medico decide di andare a farsi letteralmente distruggere in un pronto soccorso pubblico per come è strutturato adesso”.
“Fratelli d’Italia, ancora una volta, denuncia l’ennesimo depauperamento dell’assistenza territoriale perpetrato dalla Regione Toscana, con alla guida una giunta e un assessore incapace di programmare e capire quali sono i veri bisogni della sanità e dei cittadini. I cambiamenti sono utili, ma solo se servono a migliorare i servizi, non a peggiorarli”, conclude il deputato di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi.