CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Zio Ermindo e la sua famiglia vivevano a Volterra. Zia Rina, Roberto, Daniela (Titti) e nonna Riga abitavano in una villetta subito fuori le mura.
Zio era il direttore della locale filiale del Monte dei Paschi di Siena. Era un uomo pacato con pochi capelli, sempre ben vestito e con l’immancabile trench bianco, anche in estate. Mangiava sempre le stesse cose, pasta o riso all’olio, fettina cotta sulla piastra e zucchine lesse, non sgarrava mai!
Beveva acqua gasata che però sgasava con una specie di frullino. Non ho mai capito come mai non utilizzasse acqua naturale fin dall’origine. Zia era una donna esuberante e di bell’aspetto, avanti nell’emancipazione rispetto alla maggior parte delle donne di allora, guidava la macchina ed era molto intraprendente.
Nonna Riga, la mamma di zia Rina, era una persona dall’aspetto burbero ma buona di cuore. Che dire di Roberto e Daniela. Roberto allora era maturando e Daniela in piena adolescenza.
Qualche periodo, in estate, lo trascorrevo con loro a Volterra, una due settimane al massimo, ed era molto piacevole. Quando rimanevamo in città, la mattina andavamo in centro, ci sedevamo nello chalet vicino alle mura per bere una bibita e dopo un salto a salutare Ermindo in banca.
Nella direzione le finestre erano rigorosamente chiuse e un caldo asfissiante ti “mummificava”. Zio comunque indossava il trench bianco seduto dietro la scrivania su una poltrona”regale”.
Più spesso però zia ci portava al mare. A noi si aggregava quasi sempre qualche amica di Daniela. In questo modo nella Fiat millecento eravamo sempre al completo. Direzione Marina di Bibbona passando per la strada tortuosa delle saline.
L’arrivò al mare, dopo il caldo patito in auto, era una liberazione. Andavamo nell’unico stabilimento balneare presente e dopo esserci sistemati sotto l’ombrellone di corsa in acqua sotto l’occhio vigile di zia. L’acqua era subito abbastanza alta e quindi dovevamo nuotare più che giocare.
Erano giornate molto piacevoli e anche se al ritorno perdevamo tutta quella freschezza del mare, eravamo comunque contenti perché ci aspettava la cena con tutti intorno al tavolo a raccontare a zio la nostra giornata. E zia quando voleva eccedere in eleganza parlando dei luoghi che avevamo attraversato si rivolgeva a noi dicendo “avete visto che belle zuone!”
E poi ancora “questa casa è così pulita che sicuramente non ci sono tuopi”.
E noi a ridere come matti