Utilizzando Windows 10 può capitare di imbattersi in blocchi improvvisi, spesso visualizzati come schermate blu, contenenti il nome del driver difettoso, come ad esempio: tikmpag.sys, igdkmd64.sys oppure nvlddmkm.sys.
Non esiste una spiegazione semplice e univoca per motivare la cause di questi errori. L’arresto può essere collegato a fattori diversi. Tuttavia, secondo alcuni studi, si pensa che gli errori di arresto non siano sempre allacciati ai componenti di Microsoft Windows, bensì al malfunzionamento dei driver hardware o schede video, schede di rete e altri driver installati da software di terze parti.
Blocchi improvvisi Windows 10 – Risoluzione dei problemi
In linea generale, a prescindere dalle cause collegate ai blocchi improvvisi di Windows 10, SafetyDetectives consiglia alcuni antivirus, sempre utili per prevenire danni permanenti in caso di rallentamenti e di ripetute schermate di errore.
Per risolvere i problemi relativi agli errori di arresto, è possibile inoltre seguire alcuni specifici step, iniziando dallo studio del codice di errore, rintracciabile nei log eventi. Online è possibile risalire alla natura di codici di errore di arresto specifici, così da capire se sono problemi noti. Successivamente è opportuno assicurarsi di installare aggiornamenti recenti di Windows, cestinando totalmente quelli ormai obsoleti. Come terzo passaggio ci si deve assicurare che il BIOS (Basic Input-Output System) e il firmware siano aggiornati, successivamente si devono eseguire tutti i test relativi all’hardware e alla memoria.
A questo punto avviare il programma di rilevamento di virus scelto e assicurarsi che lo spazio disponibile sia sufficiente (spazio libero minimo del 10-15%).
Infine contattare il rispettivo fornitore di hardware o software per l’aggiornamento dei driver e le applicazioni nel caso in cui appaia un messaggio di errore o venga visualizzata un’indicazione di un servizio che viene avviato/arrestato prima dell’arresto anomalo.
Ovviamente nei casi più semplici si può tentare la strada del classico CTRL + ALT + CANC, una sequenza di tasti che permette di mettere mano al menu dei processi. Qui può avvenire il reset del PC, oppure si può aprire l’elenco di gestioni attività. Con quest’ultima opzione possono essere eliminati i processi che occupano troppa memoria o che non rispondono ai comandi. Questo piccolo “trucchetto”, insegnato anche ai corsi base di informatica, non sempre è risolutivo ma tentar non nuoce.
In ogni caso rimane sempre un’idea vincente avvalersi di un antivirus. Quando un computer si blocca, tra le possibilità infatti, vi è la presenza di un malware, che manda in tilt alcune risorse. Una scansione antivirus quinsi è sempre un intervento intelligente, che potrebbe essere la vera soluzione al problema. Per capire se la scannerizzazione del virus ha funzionato, è necessario ricordarsi di riavviare il pc subito dopo la procedura. È bene sapere, in questo caso, che la qualità dell’antivirus inciderà sulla protezione del computer. Meglio quindi affidarsi a compagnie di antivirus conosciute, così da essere certi di mettere in salvo i propri file.
Ma Windows 10 andrà veramente in pensione?
Dopo i continui blocchi sono molti gli utenti che sperano in un tramonto di Windows 10.
Ebbene sì, la Microsoft ha ufficialmente pubblicato la data di fine per Windows 10 Home e Pro, ovvero il 14 ottobre 2025. L’azienda ha però tranquillizzato gli utenti affezionati al sistema che “continuerà a supportare almeno un Canale Semestrale di Windows 10” fino a quel giorno. Non sono state fatte menzioni alle versioni Enterprise o Windows Server basate su Windows 10, ma molto probabilmente queste build saranno supportate per ancora molto tempo, dato che le aziende ad utilizzarle sono numerosissime.
Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, ha dichiarato più volte che presto l’azienda “svelerà la prossima generazione di Windows”, mettendo un importante pulce nell’orecchio, secondo la quale l’aggiornamento in arrivo sarà ricco di sorprese positive.
Molte sono le scommesse sul nome del nuovo OS, secondo il quale, per molti prenderà la dicitura di “Sun Valley”, grazie anche ad alcuni indizi scoperti casualmente in una pagina di supporto modificata poi frettolosamente da Microsoft. Altri invece sono convinti che il nome sarà Windows 11, non a caso un video pubblicato nel canale YouTube dell’azienda madre, dura proprio 11 minuti. Infine, l’evento svolto il 24 giugno, ha avuto inizio proprio alle 11 di mattina (17 ora italiana).
Insomma, a prescindere dal nome, una cosa è certa: Windows 10 andrà in pensione.