GROSSETO – Accogliere e sostenere le persone senza dimora e in situazione di grave marginalità: è con questo obiettivo che, alla stazione di Grosseto, nasce l’Help center.
Un progetto reso possibile dalla collaborazione tra Ferrovie dello Stato Italiane e Coeso Società della salute, con il supporto del Comune di Grosseto e della Regione Toscana. Alla cerimonia di inaugurazione questa mattina, 20 dicembre, hanno preso parte Fabrizio Falli di FS Italiane; Alessandro Radicchi, direttore dell’Osservatorio nazionale della Solidarietà nelle stazioni; l’assessora alle Marginalità sociali della Regione Toscana Serena Spinelli; l’assessora al Sociale del Comune di Grosseto Sara Minozzi; il presidente di Coeso SdS Grosseto Marcello Giuntini e la direttrice di Coeso SdS Grosseto Tania Barbi; Cristina Corezzi di Regione Toscana e Andrea de Conno, di Anci Toscana.
L’Help center rientra nella rete coordinata dall’Osservatorio nazionale della Solidarietà nelle stazioni (Onds), progetto di FS Italiane e Anci, che conta, ad oggi, 19 Help center in altrettanti terminal ferroviari. «Questo help center nasce dalla volontà di raccogliere il disagio sociale che è presente nelle nostre principali stazioni ferroviarie, trattarlo e indirizzarlo in termini di accoglienza dedicata – ha spiegato Fabrizio Falli, station manager FS italiane -. Si tratta di un progetto che parte da lontano: già nel 2004 Ferrovie aveva stipulato un accordo quadro con le associazioni dei comuni italiani per istituire l’Osservatorio nazionale della solidarietà sociale e successivamente, con protocolli di intessa nel 2013 e nel 2016 con la Regione Toscana, sono stati attivati delle fonti di finanziamento e noi come Ferrovie abbiamo messo a disposizione gli immobili per realizzare questo progetto».
L’Help center di Grosseto, che in Toscana si affianca a quello della stazione Santa Maria Novella di Firenze e della stazione di Pisa San Rossore, si trova in piazza Marconi 11, all’interno di locali concessi in comodato d’uso gratuito dal Gruppo FS.
Offrirà servizi di ascolto, orientamento e presa in carico di persone senza dimora e adulti in condizione di grave emarginazione sociale. Nello specifico garantirà l’accesso delle persone in condizioni di povertà estrema ai servizi presenti sul territorio; provvederà all’invio e all’accompagnamento degli utenti presso i servizi socio-assistenziali territoriali e ai servizi sanitari e si attiverà per rispondere in modo coordinato e tempestivo ai bisogni primari delle persone in condizioni di povertà estrema.
«Questa struttura è importante perché crea una porta sulle reti e i servizi territoriali che possono essere erogati a tutti coloro che ne hanno bisogno – ha affermato Tania Barbi, direttrice Coeso Società della Salute -, in particolare a chi non sa veramente a come entrare in contatto con le istituzioni. I casi di questo tipo purtroppo sono molti e sono tutti “di passaggio”. Non è che riusciamo ad accogliere un preciso numero di persone e poi finisce, è un flusso continuo che segue un andamento più o meno variabile, ma comunque è costante di presenze e quindi di necessità di garantire questo servizio. In questo caso la stazione è un punto nevralgico, sia in senso positivo che negativo, proprio perché è il punto di incontro di una serie di mondi. Alcuni sono felici perché sono i viaggiatori, altri si trovano invece in situazioni di estremo disagio. Far convivere insieme il disagio e il benessere non è così semplice ed è compito delle istituzioni, del Coeso e dei servizi sociali rendere possibile questa convivenza».
«Questo progetto è molto importante e ci fa piacere che Grosseto abbia aderito come 21esimo comune italiano e il quarto in Toscana – ha aggiunto Marcello Giuntini, presidente Coeso Società della Salute -. È un modo per provare a dare una risposta alle povertà, quelle vecchie, quelle nuove e quelle estreme, in particolare per provare a reinserire le persone nel contesto sociale. È un impegno in cui il Coese vuole anche coinvolgere il terzo settore, come le cooperative sociali».
In questa prima fase, l’Help center sarà aperto quattro giorni a settimana, per tre ore al giorno, la mattina o il pomeriggio. Nelle prossime settimane saranno comunicati gli orari definitivi di apertura e i contatti.
Si stima che nella sola città di Grosseto siano presenti circa 60 persone senza dimora, molte delle quali non accedono ai servizi “a bassa soglia” presenti sul territorio. L’Help center di Grosseto promuoverà anche una serie di altre attività come laboratori di alfabetizzazione informatica e di lingua italiana per stranieri di livello base con l’obiettivo di dare ai partecipanti strumenti per uscire dal loro stato di disagio e marginalità. Con la presenza dell’Help center in un luogo strategico della città, si intende intercettare le fasce più deboli e prendere in carico le persone, avviandole verso percorsi di reinserimento sociale, anche attraverso la collaborazione con le istituzioni, il servizio sociale e il mondo del volontariato e della cooperazione sociale.
«Sono molto contenta – sono state le parole di Sara Minozzi, assessore al Sociale del Comune di Grosseto – perché stamattina siamo riusciti a inaugurare questo Help center. È un punto che convergerà diverse attività, anche per quello che riguarda l’assistenza sociale, le povertà estreme e le iniziative legate al terzo settore in un punto strategico della città di Grosseto. Quindi per l’amministrazione comunale è una grande soddisfazione»
Nel 2022 i 18 Help center italiani (che si trovano, oltre alle città citate, anche nelle stazioni di Roma Termini, Brescia, Chivasso, Foggia, Genova Cornigliano, Torino Porta Nuova, Melfi, Trieste e nelle stazioni centrali di Bari, Bologna, Catania, Messina, Napoli, Pescara, Reggio Calabria) hanno effettuato 400mila interventi, 50mila interventi di supporto e orientamento e la presa in carico di oltre 15mila persone, con programmi di intervento individuali.