GROSSETO – “Voi, care amiche e cari amici, cosa avete da dire alla Chiesa? Voi venite qui per ascoltare me; io vorrei rovesciare questa prospettiva e vorrei ascoltarvi. Voi che cosa avete da dire al vescovo, ai preti, alla Chiesa di Grosseto, nella quale vivete?”. E’ la sollecitazione con la quale stamane il vescovo Giovanni si è rivolto ad una nutrita rappresentanza delle istituzioni militari e delle forze dell’ordine del territorio, riuniti in cattedrale per celebrare il tradizionale precetto natalizio.
Una sollecitazione, quella del vescovo Roncari, che si inserisce nel solco del cammino sinodale che la Chiesa italiana ha avviato da oltre un anno: una fase lunga di ascolto e di riflessione “per capire chi siamo e come possiamo servire meglio la realtà contemporanea”, ha spiegato il presule, che ha proposto ai corpi militari di rivedersi in un momento successivo per avviare, anche con l’aiuto dei cappellani militare, questo ascolto.
Nel ringraziare, poi, del servizio che tutte le forze armate e di polizia assicurano al territorio, il vescovo ha voluto rivolgere un augurio per un “Natale responsabile. Non abbiamo bisogno – ha aggiunto – di fare la lista delle cose che ci pesano, dei problemi che siamo chiamati a gestire: li conosciamo benissimo, li sappiamo, li sopportiamo, cerchiamo in qualche modo di dar loro una risposta. Per noi cristiani questa risposta passa dal Vangelo. Non si esaurisce in esso, perché siamo chiamati a continuare a cercare e a confrontarci, ma certamente inizia e passa dal Vangelo. Vi troveremo delle risposte forse non immediate, ma certamente profonde; troveremo delle risposte che, a lungo andare, ci riempiranno il cuore. Questo ci richiede la pazienza di aspettare, non in modo inerme, che le risposte arrivino a maturazione”.
Infine un augurio particolare per il compito e il servizio che attende ogni forza armata e di polizia: “Che il Signore vi conceda una coscienza acuta del servizio che rendete – ha detto il vescovo – perché possiate vedere al di là delle apparenze; possiate ascoltare”.
Il servizio all’altare, oltre che da due seminaristi, ha visto impegnati anche alcuni sottufficiali dell’Aeronautica militare, mentre hanno curato l’animazione liturgica le suore francescane di Santa Elisabetta, accompagnate all’organo da Alessandro Mersi. Nel corso della Messa è stato ricordato il capitano Fabio Antonio Altruda, 33 anni, in servizio presso il 37° Stormo, precipitato col suo eurofighter la sera del 13 dicembre durante una esercitazione partita dalla base di Trapani Birgi. L’ufficiale era stato anche a Grosseto presso il 20° Gruppo del 4° Stormo per l’addestramento sull’Efa.