GROSSETO – «Da una settimana in via Eteruria è impossibile dormire» a dirlo Lucio Fontani, un cittadino grossetano residente nella via che costeggia la ferrovia, dopo il sottopasso di via sauro.
«Avendo tutte le finestre della mia abitazione che danno su via Etruria, via perimetrale ai binari della stazione ferroviaria, io e tutti gli altri condomini del mio palazzo e dell’intera via, da oltre una settimana subiamo continuamente disturbi alla quiete pubblica durante la notte, dovuti al continuo sostare notturno di locomotori sotto le nostre finestre».
«Tale locomotore, per tutto il tempo della sosta (cioè per tutta la notte), rimane acceso e dallo stesso proviene un continuo e insopportabile rumore, oltretutto, in un periodo in cui si richiede ai cittadini ed alle strutture pubbliche e private un sempre maggiore impegno nel risparmio energetico, non si comprende perché questi treni (che dovrebbero essere spenti durante la sosta), rimangano invece costantemente accesi, con un grave spreco energetico» prosegue la nota.
«Questa cosa va ormai avanti da un anno, ma si limitava ai soli giorni prefestivi. Invece da una decina di giorni, la sosta con motore acceso del locomotore è divenuta costante tutte le notti, e nei festivi spesso anche per tutto il giorno. Già durante l’estate, visto il caldo ed il dover tenere aperte le finestre avevo fatto esposto in data 18 luglio 2022 alla Polizia Ferroviaria per la Toscana, presso la stazione di Grosseto, ma avendo avuto scarso risultato ed ormai arrivato l’inverno, ci siamo rassegnati».
«Purtroppo adesso il sostare dei convogli nelle ore notturne è diventato continuo. Io e mia figlia, un’adolescente di 13 anni, non riusciamo più a dormire, con tutti i danni che ne conseguono sia per il livello scolastico di mia figlia, che per il mio lavoro, dove essendo infermiere in reparti di urgenza/emergenza, non riesco a fare il mio lavoro con la dovuta attenzione se non mi viene garantito un adeguato e congruo riposo notturno. Nonostante l’utilizzo di ausili per ridurre il rumore (tappi per le orecchie), che si sono rivelati totalmente inutili allo scopo».
«Alla mia diretta richiesta ai manovratori, dirigenti e responsabili di spengere i treni, o almeno spostarli in luoghi meno impattanti al disturbo della quiete pubblica, mi è stato risposto che loro eseguono solo le indicazioni date da Rfi» conclude Lucio Fontani.