GROSSETO – Sono quasi 50mila le imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, impianti e serramenti) che accusano molte difficoltà nella cessione dei crediti legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili e un notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti. E’ una fotografia preoccupante quella che emerge dall’ indagine effettuata da Cna presso un campione rappresentativo del settore, con un quadro in marcato deterioramento rispetto alla rilevazione realizzata a maggio scorso.
“La nostra associazione ha stimato che ammontano a oltre 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto uno sconto in fattura – spiega Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto -. Si tratta di crediti non monetizzati attraverso una cessione ed è un volume doppio rispetto alla scorsa primavera. Un dato davvero allarmante perché questa mancanza di liquidità mette a rischio la sopravvivenza delle imprese stesse”.
Emblematica la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi: era il 35% a maggio mentre oggi sfiora il 75%. Inoltre è aumentata la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro, passando dal 45 al 54,5% del totale.
Per le imprese è sempre più difficile individuare soggetti disposti ad acquisire i crediti legati ai bonus per l’edilizia e lo scenario continua a peggiorare. Il 27,4% delle imprese rileva negli ultimi mesi un atteggiamento diverso da parte degli intermediari anche se non riesce a risolvere il problema. Oltre la metà delle imprese in difficoltà ha ricevuto offerte di acquisto da parte di soggetti diversi dagli intermediari finanziari ma soltanto l’8% a condizioni in linea con le attese mentre il 42% delle offerte presenta condizioni molto penalizzanti.
“I canali tradizionali sono sempre più indisponibili ad acquistare i crediti – aggiunge Bramerini – anche per le incertezze a causa delle continue modifiche normative, e questo lascia spazio a soggetti che speculano sulle difficoltà delle imprese della filiera”.
Gli impatti connessi a questi paralisi del sistema dei crediti sono pesanti: oltre la metà del campione dichiara che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considerano la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri.
“Per questo motivo – conclude Bramerini – rinnoviamo l’invito al Governo ad assumere un intervento straordinario per consentire a decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali. I dati che emergono dall’indagine confermano che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali altrimenti gli oneri per le imprese rischiano di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil”.
Solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento.