Uno smartphone ricondizionato è più sostenibile? La domanda è di quelle che sembrano porsi in molti, soprattutto tra i più attenti a ridurre l’impatto ambientale dei propri consumi e del proprio stile di vita, considerato il crescente successo dell’elettronica ricondizionata: secondo le stime è un mercato che è già arrivato a valere 80 miliardi di dollari, di cui almeno 17 da attribuire proprio a smartphone e telefoni cellulari. La risposta, certamente affermativa, merita di essere approfondita.
Cosa rende più sostenibile per il Pianeta (e non solo) uno smartphone ricondizionato
Con ogni probabilità il motivo principale che spinge a comprare un iPhone 11 da Certideal o altre realtà specializzate in elettronica ricondizionata è la possibilità di procurarsi telefoni di ultima generazione e di ottima qualità a un prezzo decisamente inferiore – fino al 60%, secondo alcune stime – rispetto a quello di mercato. Uno smartphone ricondizionato, infatti, può provenire da stock rimasti invenduti o essere il reso di un acquisto effettuato online ma non è detto che non possa trattarsi semplicemente di un telefono usato: in un caso o nell’altro prima di essere immesso nuovamente sul mercato è passato attraverso un processo – di rigenerazione appunto – che ne ha ripristinato le funzionalità e lo ha reso come nuovo nonostante il prezzo necessariamente ridotto.
Di fatto la rigenerazione allunga il ciclo di vita di un telefono o di qualunque altro oggetto elettronico e se si può dire che uno smartphone ricondizionato è più sostenibile, insomma, è anche e soprattutto perché finisce più tardi tra quei rifiuti elettronici – molto – difficili da smaltire correttamente. L’hardware di un telefono di ultima generazione è composto, infatti, da una grande quantità di materiali diversi: recuperarli e rimetterli in circolo nella filiera è difficile ed è per questo che, al di là di qualche trovata che permette di riutilizzarli in maniera creativa, i vecchi smartphone finiscono spesso per trasformarsi in rifiuti da discarica o peggio abbandonati nelle aree più povere del Pianeta.
Per la stessa ragione di cui si è appena detto, e cioè perché per la costruzione di un telefono moderno sono necessari materiali difficili da estrarre o provenienti da industrie e filiere particolarmente inquinanti, si potrebbe sostenere che uno smartphone ricondizionato è più sostenibile anche tenendo conto di un parametro come l’impronta carbonica. Scegliendo uno smartphone ricondizionato si riesce a tagliare di oltre l’80% la quantità di CO2 emessa durante le varie fasi di produzione e immissione sul mercato del telefono.
A questo andrebbe aggiunto che chi opta per l’elettronica ricondizionata è in genere più attento, come in parte già si accennava all’inizio, a fare scelte di consumo consapevoli e meno impattati sul Pianeta e che questo può tradursi nell’abitudine a non cambiare telefono e altri gadget elettronici prima che abbiano smesso di funzionare e solo se non siano più riparabili. La scelta del refurbished si conferma, così, sostenibile soprattutto perché capace di allungare la durata in vita i prodotti, come quelli elettronici, che dal momento in cui si reperiscono i prodotti necessari alla loro produzione al momento in cui vanno smaltiti impattano in maniera considerevole sull’ambiente.