CASTELL’AZZARA – Alcuni cani sono stati trovati morti ieri nel comune di Castell’Azzara. Gli animali, che apparterrebbero ad alcuni cacciatori, sarebbero morti a causa di alcune esalazioni provenienti dal terreno.
L’ipotesi è che i cani siano morti a causa dell’anidride solforosa proveniente da un pozzo di areazione di una vecchia miniera nella zona boschiva vicino alla strada di Cellena-Selvena.
Un problema che riguarda, da oltre 20 anni, diverse aree (boschive) del Comune.
Il commissario prefettizio Michele Bray, che sta svolgendo le funzioni di sindaco nel Comune, già a settembre aveva emesso un’ordinanza di divieto di accesso per alcune zone vicino alla frazione di Selvena.
Sul posto allora erano intervenuti i Vigili del fuoco, come si legge nell’ordinanza, «riscontrando nel sito carenza di ossigeno per la presenza di presumibili concentrazioni di idrogeno solforato in concentrazione tossica ed altri gas in concentrazione variabile compresi anche nel campo dell’infiammabilità e che pertanto i Vigili del Fuoco hanno provveduto a delimitare provvisoriamente con nastro segnaletico l’area suddetta, ed a informare la famiglia nelle vicinanze» Per questo, per salvaguardare «pubblica incolumità» l’area era stata interdetta all’accesso.
Ovviamente si tratta di un’area differente da quella in cui ieri sono stati trovati morti i cani. Purtroppo questo è un fenomeno piuttosto diffuso in zona (questa di settembre, zona miniera Dainelli, è già la seconda ordinanza emessa, l’altra riguardava sempre Selvena, zona fosso delle Puzzole), tanto che il commissario Bray ha incaricato Arpat di fare analisi approfondite dell’area. Intanto l’area è stata transennata in attesa di una nuova ordinanza.