GROSSETO – Per le famiglie degli studenti, questo è il periodo dell’anno in cui occorre scegliere il percorso scolastico. Per chi frequenta l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado ed è atteso dagli istituti superiori è una scelta ancor più significativa, nella quale influiscono anche le prospettive di lavoro.
Proprio a questo è rivolta la riflessione di Confindustria Toscana Sud, espressa dal presidente della delegazione di Grosseto, Francesco Pacini: «La scelta del percorso scolastico – ricorda Pacini – è una delle decisioni importanti che ogni tanto nella vita dobbiamo prendere, che ci fanno maturare e crescere, e che incideranno sulla costruzione del nostro futuro. Nel territorio della provincia di Grosseto abbiamo una grande fortuna: possiamo contare su molte ottime scuole superiori che possono ben preparare al futuro, come dimostra anche il recente report 2022/2023 di Eduscopio. Di questo patrimonio, che è comunque necessario rafforzare e potenziare, dobbiamo essere orgogliosi. È vero, talvolta gli imprenditori desiderano nei giovani diplomati una preparazione specifica maggiore, ma l’odierna complessità del mondo del lavoro richiede alle imprese un coinvolgimento costante nella formazione continua di tutti i propri collaboratori».
«Per orientare correttamente i nostri ragazzi, che oggi sono più consapevoli e protagonisti rispetto a quelli delle precedenti generazioni, è importante che le famiglie e gli insegnanti li accompagnino con attenzione nella scelta del percorso scolastico superiore. Mi sento perciò in dovere, a nome degli associati a Confindustria che operano nel territorio, di condividere alcuni consigli che rivolgo in particolar modo alle famiglie degli alunni che stanno scegliendo la scuola superiore».
Eccoli. «Il primo consiglio – dichiara Francesco Pacini – è quello di scegliere seguendo il cuore e la passione. Attenzione, questo non significa scegliere seguendo l’emozione o l’istinto del momento, bensì riconoscere ciò in cui crediamo veramente, cercando di coniugarlo con un progetto concreto e realistico. Il secondo consiglio è far approfondire ai nostri figli tutte le opportunità dell’offerta formativa: open day, incontri, seminari. Il terzo è cercare di comprendere quale sia l’offerta di lavoro del territorio, in particolare quella che proviene dal mondo delle imprese. Ed in riferimento a questo non posso che invitare i giovani e le loro famiglie a tenere in considerazione anche i percorsi di formazione tecnica e professionale, che vengono scelti solamente da circa il 40% dei giovani, perché oggi, nel nostro territorio, esiste un significativo numero di imprese alla ricerca di profili tecnici che non riescono a reperire».
Questa attenzione non è assolutamente legata ad una valutazione di merito sulla scelta degli indirizzi scolastici, ma prende spunto dal fatto che la carenza figure tecnico-professionali è una delle cause del cosiddetto “mismatch”. «Lo possiamo definire – spiega Pacini – come un disallineamento tra quello che le imprese chiedono in termini di competenze e professionalità rispetto a quello che il mercato offre. In pratica, pur essendoci tante opportunità di lavoro da parte delle imprese, queste non vengono colte poiché non si trovano persone in possesso delle competenze giuste richieste da quei profili professionali. Le conseguenze? Tanta disoccupazione, soprattutto giovanile, e tanti posti di lavoro che rimangono vuoti».
«Sicuramente – conferma Pacini – molti di questi profili fanno riferimento agli ambiti meccanico, meccatronico, elettrico ed elettronico, e sempre più all’ambito informatico. Ma non dimentichiamoci delle carenze professionali del settore turistico-ricettivo, che è prevalente e radicato nel nostro territorio, così come molte specializzazioni nel settore agroalimentare. Sempre di più, in ogni attività professionale le specializzazioni legate alle tecnologie digitali saranno le più richieste, seguendo l’evoluzione del mondo in cui viviamo. Il lavoro richiederà sempre meno competenze manuali e sempre più specialistiche: oggi le imprese hanno bisogno di super-tecnici, persone che siano anche in grado di affrontare problemi complessi e riuscire a risolverli con spirito di collaborazione e creatività».