SCARLINO – «Il trattamento riservato in questi anni alle minoranze da parte di questa amministrazione leghista è sempre stato di indifferenza, di insofferenza, di fastidio e di assoluta mancanza di collaborazione nonostante le mani tese alla sindaca per raggiungere obiettivi comuni, cioè l’interesse dei cittadini, del nostro amato Comune di Scarlino».
Così i consiglieri comunali di minoranza, Guido Mario Destri, Mauro Biagioni, Roberto Maestrini e Marcello Stella.
«Questa modalità, però, la nostra sindaca non ha esitato a ribaltarla simmetricamente sempre e soltanto nel momento in cui le minoranze diventavano indispensabili per raggiungere obiettivi che questa amministrazione, inesperta ma arrogante, visionaria ma inconcludente non riusciva da sola a cavare un ragno dal buco. Un esempio su tutti la richiesta d’aiuto per continuare a mantenere Scarlino capofila nella gestione de Le Bandite. Allora, con toni supplichevoli ed il cappello in mano, si è rivolta al Partito democratico affinchè la aiutasse e, difatti, a Scarlino è rimasta la gestione de Le Bandite. Peccato che poi questa stessa amministrazione l’abbia portata al disastro inanellando una serie di assurdità che, di fatto, hanno bloccato l’attività di questo importante ente».
«E che dire poi delle consulte e delle commissioni che, pur trattando argomenti di primaria importanza quali urbanistica, ambiente, turismo ecc, costituite, ob torto collo, solo e soltanto perché previste dal regolamento comunale non sono mai state convocate (o convocate soltanto una volta per marginali comunicazioni). E pensare che negli ultimi tempi la necessità era palese ed incontrovertibile con tutti i problemi che la nostra area industriale del Casone sta passando; forse consultare le minoranze sarebbe servito alla nostra sindaca a scrollarsi di dosso quel “basso profilo” che l’ha contraddistinta durante tutta la crisi Venator.
Da notare che, singolarmente, l’unica commissione che viene regolarmente convocata, svolgendo proficuo lavoro, è quella delle pari opportunità a capo della quale, guarda caso, c’è una persona esterna rispetto a Scarlino».
«Il Consiglio comunale che, ricordiamo alla nostra sindaca, è il massimo organo rappresentativo della comunità locale ed è espressione della domanda sociale, viene convocato con sporadicità irritante ed irrispettosa non solo nei confronti delle minoranze ma, anche e soprattutto, nei confronti dei cittadini che l’hanno istituito eleggendo i consiglieri comunali. Lo stesso dicasi per le mozioni e le interrogazioni che, a causa della rarefazione dei consigli, vengono pertanto discusse dopo tempi biblici facendole apparire anacronistiche e lasciando i cittadini interessati dall’argomento senza risposte. Anche il Consiglio comunale di domani, come tutti gli altri, è convocato solo e soltanto per ovviare ad adempimenti imposti dalla normativa vigente (nella fattispecie l’approvazione delle variazioni di bilancio). Orbene, a questo Consiglio le minoranze non parteciperanno».
«Non parteciperemo perché pretendiamo rispetto, il rispetto che il nostro ruolo ci impone e che vogliamo assolvere in pieno come abbiamo fatto finora e come continueremo a fare fino alla fine di questa legislature. Ed è inutile che la sindaca strumentalizzi ogni singola assenza di qualche consigliere che, rispettoso del regolamento, ha provveduto a giustificarsi per motivi professionali o di salute. Tutto questo è profondamente ingiusto e assolutamente inaccettabile».
«Questa amministrazione rispetti le normative che disciplinano gli enti locali, convochi i Consigli comunali con regolarità, affronti e discuta prontamente le nostre interrogazioni e le nostri mozioni senza procastinare inutilmente il momento del confronto con le minoranze anche perchè, altrimenti, saremo costretti a pensare che è il timore di affrontarci che disciplina il suo modus operandi. Questo noi non vogliamo crederlo (sarebbe troppo triste…..) ed aspettiamo fiduciosi che il confronto con noi avvenga nei modi e nei luoghi preposti (cioè il Consiglio comunale) e non con video autocelebranti pubblicati sui social».
«Questa amministrazione, per esempio, convochi un Consiglio comunale per illustrarci la verità sul Piano strutturale e sul Piano operativo a proposito del quale ricordiamo che:
• dopo 4 anni questa amministrazione ha “buttato via il bambino con l’acqua sporca” determinando, di fatto, un immobilismo mostruoso;
• quale parziale e balbettante risposta ad una nostra interrogazione a questo riguardo l’assessore all’Urbanistica Cesare Spinelli affermò, con convinzione ed orgoglio che ad oggi appaiono ingiustificati, che il Piano operativo sarebbe stato approvato in Consiglio nel febbraio 2022. Tra un po’ siamo al febbraio dell’anno successivo e le sue parole si sono rivelate drammaticamente vane;
• nel frattempo, però, si è sollevato dall’incarico il professionista architetto Massetani addossando allo stesso colpe inenarrabili ritenendolo responsabile di ogni e qualsiasi nefandezza, arrivando anche a ipotizzare una richiesta di risarcimento per inadempienza nei suoi confronti;
• a quasi un anno di distanza da questo evento, stante l’assenza di qualsiasi azione nei confronti dello stesso, appare lapalissiana l’ipotesi: delle due l’una: o le colpe del Massetani erano prive di fondamento (visto che non gli è stata applicata applicata nessuna penale) oppure il consiglio dello stesso di approvare il Piano operativo per stralci non si è voluto seguire per mera scelta politica che appare davvero difficile da comprendere;
• di certo c’è soltanto una cosa, anzi due: si riparte da capo e si dovranno spendere molti altri denari pubblici mentre saldando il Massetani con circa 10mila euro si poteva essere pronti per andare in Consiglio per l’approvazione, ancorchè per stralci, così come avviene in molte altre realtà della nostra regione. Relativamente al Piano delle opere pubbliche, premesso che siamo felici che Scarlino abbia a disposizione ingenti somme per il proprio sviluppo, non vogliamo, per ora, esprimerci se non per evidenziare due elementi incontrovertibili e che ridimensionano il trionfalismo sbandierato dall’amministrazione nei suoi comunicati:
• dei quasi 5 milioni d’euro previsti soltanto una piccola parte viene dalle casse del Comune provenendo il resto da contributi regionali e/o dal Pnrr;
• tutte le opere illustrate (in particolare il 2° stralcio della scuola di Scarlino Scalo) sono nate nelle amministrazioni precedenti ad evidenziare che evidentemente quest’ultime tanto male non avevano lavorato».