GROSSETO – “Unificare i termini per l’utilizzo del credito di imposta portandoli tutti al 30 giugno 2023; eliminare la sanzione derivante dalla mancata comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’ammontare del credito di imposta fruito nell’anno corso; aumentare la percentuale di credito di imposta per i consumi energetici del secondo e terzo trimestre 2022, che per le imprese non energivore con 16,5Kw e per quelle non gasivore il Governo Draghi aveva fissato in appena il 15%; introdurre ristori del 50% in tutti quei casi in cui le bollette energetiche nel corso del 2022 sono aumentate del 100%”.
Sono le principali richieste che il presidente di Confcommercio Grosseto, Giulio Gennari, rivolge ai parlamentari toscani e in particolare a quelli grossetani, Fabrizio Rossi, Simona Petrucci e Marco Simiani, impegnati nel percorso parlamentare di conversione in legge del Dl ‘Aiuti Quater’.
“Il primo decreto economico varato dal Governo per contrastare il rincaro dei costi energetici – dice Gennari – si muove certamente nella giusta direzione, ma crediamo che le misure introdotte vadano ancora rafforzate per fronteggiare adeguatamente i rincari del costo delle forniture di energia elettrica e gas naturale per le imprese”.
“Bene – aggiunge il presidente di Confcommercio Grosseto – l’estensione del beneficio fiscale dei crediti d’imposta a tutto il quarto trimestre 2022 per le imprese ‘non energivore’ e ‘non gasivore’, nonché la proroga della scadenza fiscale al 30 giugno 2023 per la fruizione dei crediti relativi al terzo e quarto trimestre 2022. Rimangono tuttavia fuori dal perimetro della proroga i crediti relativi al secondo trimestre 2022, in scadenza a fine anno. Sarebbe quindi necessario unificare i termini per l’utilizzo dei crediti d’imposta, portando anche quelli riferibili al secondo trimestre al 30 giugno 2023. Andrebbe poi eliminata la sanzione della decadenza dal diritto alla fruizione dei crediti prevista rispetto all’obbligo di comunicazione dei loro importi all’Agenzia delle entrate da effettuare entro il 16 marzo 2023”.
Sempre in linea con la Confederazione nazionale, Gennari sottolinea anche “la necessità di prorogare, almeno per tutto il 2023, la data prevista per il superamento della maggior tutela di prezzo per le forniture di energia elettrica delle microimprese (con potenza pari o inferiore ai 15 kW), al pari di quanto disposto dal decreto-legge per i clienti domestici. Il numero uno di Confcommercio Grosseto giudica positive anche le misure per la rateizzazione delle bollette per le imprese, anche se con efficacia parziale in relazione agli importi e temporalmente limitata (ai consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023)”.
“Su questo fronte – dice Gennari, sposando le parole di Giovanni Acampora, membro della Giunta di Confcommercio nazionale il quale ieri è stato audito in Commissione Bilancio convocata per la conversione in legge del Decreto ‘Aiuti Quater’ – si pone l’esigenza di estendere l’efficacia delle disposizioni anche ai consumi riferibili ai mesi immediatamente precedenti, soprattutto nel caso di imprese che a ottobre risultavano già morose”.
Riguardo alle società di capitali, per Confcommercio “andrebbero prorogate, anche per gli esercizi 2022 e 2023, le norme “emergenziali” temporanee concernenti la non applicazione delle disposizioni in materia di riduzione del capitale per perdite e di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale, nonché di posticipo al quinto esercizio successivo del termine entro cui la predetta perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo”.
In ultimo, sui fringe-benefits Gennari giudica positivo il loro innalzamento a 3mila euro “anche se – afferma – sarebbe opportuno prolungare la possibilità di utilizzo di tale beneficio per un periodo di tempo più ampio. In tal modo verrebbe sicuramente rinforzata la misura consolidandone l’utilità, con una incidenza positiva sulle aziende e su tutti i destinatari della stessa”.
Il presidente Gennari conclude giudicando “positiva l’estensione fino alla fine del corrente anno degli interventi straordinari di riduzione delle accise e dell’applicazione dell’aliquota IVA al 5% sul metano per autotrazione anche se, in un’ottica di medio periodo, l’emergenza in corso solleciterebbe l’esigenza di un riordino del prelievo fiscale sul settore, che ne allevi il significativo carico”.