CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Liceo, Grosseto: oggi usciamo a mezzogiorno, non c’è l’insegnante di filosofia.
Veloce come il vento verso la Rama e via a Castiglione.
Scendo da Ciro manca un quarto all’una. Di corsa alle due ho di nuovo la Rama per tornare a Grosseto, giusto il tempo per mangiare qualcosa e prendere libri e quaderni per prepararmi per l’indomani.
Certo sto tornando a Grosseto per andare a casa di Claudio a “studiare”.
Arrivo alla fermata un attimo prima che la sagoma blu del “siluro” arrivi. Salgo, “Agonia” oblitera l’abbonamento e partenza.
Sono in piedi dalle sei e non mi sono fermato un minuto.
Casa di Claudio è poco lontano dal ponte de Macelli, scendo ai Parioli e faccio a piedi i trecento metri che mi separano da uno di quei pomeriggi la cui colonna sonora è la canzone di Barry McGuirre.
Claudio è diverso da me, fa parte dei ribelli sessantottini ma ci accomuna una grande passione: l’amore per le macchine e per le moto da corsa.
Una volta a casa, dopo aver salutato la famiglia al completo, ci accomodiamo in salotto dove, sul tavolo di formica, troneggiano due scatole dove all ‘interno un’infinita quantità di pezzetti di plastica non fa neppure immaginare che stiamo costruendo due moto da corsa in scala 1/40.
Dal mangianastri le note di Eve of distruction ci accompagnano in quel pomeriggio “di studio”.
Verso le quattro telefoniamo alla Vannucci a Tirli che ci passa la versione di latino e così i compiti sono fatti.
Per matematica non ci sono problemi, Claudio è un genio, Barry continua a cantare. Arrivano le sei e sono di nuovo sulla Rama.
Domani si ricomincia e i prof ci sono tutti, non c’è tempo per Barry.