SANTA FIORA – Prosegue la nostra rubrica Pillole dei Piuccoli Borghi. Continuiamo a conoscere Santa Fiora, con il nostro progetto nato grazie alla collaborazione tra Anso, Associazione nazionale stampa online e Google.
Il progetto prende il nome di Piccoli Borghi e vuole valorizzare i piccoli paesi della nostra Italia. La nostra provincia è l’unico presente con due Comuni: Santa Fiora e Monterotondo Marittimo.
Per anni una delle ricchezze più grandi di Santa Fiora (come di tutto l’Amiata) è stato il sottosuolo. Il lavoro, durissimo, nelle miniere di cinabro (mercurio), dava sostentamento a tante famiglie. I minatori rischiavano di morire per l’esalazione dei gas, o per i crolli, e c’era sempre a casa qualcuno che aspettava con trepidazione di vedere, nel buio, quelle fiammelle dei lumi ad acetilene, segno che anche quella sera padri, figli, fratelli stavano tornando a casa.
«La sera, quando imbruniva, stavo alla finestra in attesa che si vedessero le acetilene – i lumi dei minatori che tornavano – per dare alla mamma il segnale di mettere giù la minestra. La presenza del padre c’era solo la sera, a cena. La mattina presto, al buio, ripartiva». Così padre Ernesto Balducci, figlio di un minatore di Santa Fiora ricorda il lavoro della miniera.