GROSSETO – Dal 10 novembre scorso il Coordinamento Nazionale per la Democrazia Costituzionale, a cui aderisce i Comitato di Grosseto, ha lanciato la raccolta delle firme per promuovere la legge di iniziativa popolare contro “l’autonomia differenziata delle Regioni, così come previsto dalla recente modifica del titolo quinto della Costituzione – spiegano dall’associazione -. Di fatto si tratta della secessione delle regioni ricche, in particolare della rottura della unità e della solidarietà nazionale, che penalizzerà le regioni povere soprattutto il Sud, ma anche il Centro nei territori in maggior sofferenza economica e sociale”.
“Il governo di estrema destra si sta preparando a dare un colpo d’ariete contro la Costituzione democratica ed antifascista, nata dalla Resistenza, avviando due percorsi tra loro contradditori – proseguono -: il presidenzialismo, caro alla destra neo-fascista, che presuppone un accentramento dei poteri ,e l’autonomia differenziata delle regioni, che, assumendo la gestione totale di tutte e 23 le materie concorrenti con lo stato (sanità, scuola, trasporti, infrastrutture, lavoro, ambiente ecc.), produrrebbe 20 repubblichette. Il ministro Calderoli, esponente della Lega lepenista, ha già presentato una proposta di legge, che ha sollevato un vespaio perché avvia un percorso legislativo, in cui il Parlamento viene esautorato (cioè chiamato a ratificare senza avere il potere di discutere gli accordi Stato-Regioni) e soprattutto avviando un processo irreversibile, sottratto alla volontà popolare, per cui non potrà essere richiesto un referendum”.
“La nostra proposta di legge di iniziativa popolare può rappresentare un ostacolo ai progetti deleteri dell’estrema destra, perché per il nuovo regolamento del Senato questo tipo di proposte di legge devono essere discusse obbligatoriamente e in tempi certi. Quindi la raccolta di almeno 50.000 firme (per sicurezza 60.000) nei prossimi cinque mesi investe il Parlamento della decisione, cosa che il governo Meloni- Calderoli vorrebbe evitare”.
“La nostra legge di iniziativa popolare prevede 3 articoli:
1. Abolisce il comma 3 dell’articolo 116, che è il “baco” immesso nella Costituzione dall’improvvida riforma del titolo quinto, che prevede appunto al possibilità di estendere l’autonomia di cui godono le Regioni a statuto speciale a tutte le regioni che ne facciano richiesta, dove si aggancia la proposta Calderoli;
2. Riduce le materie sulle quali le regioni possono rivendicare l’autonomia totale per evitare che anche in settori chiave – come quello della scuola o delle infrastrutture – si ripeta il disastro della regionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, evidenziato dalla crisi pandemica;
3. Introduce la clausola di supremazia statale, cioè dà allo Stato la possibilità di legiferare sulle materie principali, quando ne ravvede la necessità”.
“Attualmente si può già firmare on line seguendo una semplice procedura che si trova del sito www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it. Il Comitato per la Democrazia Costituzionale di Grosseto sta, inoltre, predisponendo i banchetti in città e nei principali comuni della provincia e la possibilità di firmare presso le segreterie dei singoli comuni. Nei prossimi giorni daremo indicazioni dettagliate in proposito”, concludono dall’associazione.