GROSSETO – «Ho deciso di lanciare il cuore oltre l’ostacolo» così Giovanni Lamioni parla della decisione di acquistare il Grosseto calcio. «Da oggi l’Us Grosseto è ufficialmente, e al 100%, di proprietà della famiglia Lamioni».
E la famiglia è presente anche nella società: il figlio e il nipote nel consiglio di amministrazione e il cugino Filippo Vetrini, già direttore sportivo del Gavorrano e ora dell’Us Grosseto.
Il presidente invece sarà Antonio Fiorini mentre Lamioni terrà per sé il ruolo di amministratore delegato con poteri di firma e nomina.
«Il mio primo ringraziamento va alla città e ai tifosi. Ho sentito forte la loro spinta a fare questo passo. E l’amministrazione comunale, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, l’assessore allo sport Fabrizio Rossi, il presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti» continua Lamioni.
«La trattativa è stata rapida, più di quel che si dica. Tra l’altro nel giro di 15 giorni abbiamo chiuso anche l’acquisizione di un’altra importante azienda (la Edilfox che continuerà a sponsorizzare l’hockey anche per il 2023)».
«Se ieri non avessi acquistato il Grosseto tra 20 giorni probabilmente avrebbero portato i libri in tribunale. Il Grosseto ha un costo gestione di 120mila euro al mese».
Per quanto riguarda il Grosseto calcio Lamioni precisa: «Si tratta di una società con debiti per un milione 300 mila euro, a cui c’è da aggiungere da qui a fine anno un milione e 400 mila euro e un costo di 2 milioni e 100 mila euro per tornare in serie C. In totale si parla di 5 milioni di euro tra debiti, costi e investimenti per tornare in Lega pro».
La società ha incontrato mister Liguori, «che non verrà sostituito. Per quanto riguarda Salvatore Guida se vuole collaborare troverà la porta aperta.
Su Antonio Fiorini, il presidente, precisa: «È persona seria, autorevole a cui sono legato da amicizia, la moglie lavora da me, è tifoso del Grosseto. Non l’ho chiesto a nessuno prima di lui, non è vero che abbia chiesto a Leonardo Lazzerini di fare il presidente.
«Come ho detto, questo è uno di quei momenti in cui un imprenditore deve gettare il cuore oltre l’ostacolo facendo scelte che non siano solo di testa. In questi anni io le sfide le ho vinte tutte. La mia azienda ha 30 anni, ne ho altre quattro. Ho 100 dipendenti tutti a tempo indeterminato, e sono qui per vincere anche questa sfida, non per vivacchiare. Sarà una sfida difficile, faticosa, ma la voglio vincere, e ai tifosi prometto: è finito il periodo delle turbolenze societarie. La famiglia Lamioni è entrata per starci a lungo. Interverremo sul mercato per rinforzare la squadra. E il prossimo anno allestiremo una compagine per tornare in Lega pro dove rientreremo da protagonisti per lottare e salvarci all’ultimo tuffo».
Ai tifosi Lamioni chiede vicinanza alla squadra, tanta gente allo stadio. «Riapriremo la campagna abbonamenti, i prezzi degli abbonamenti varieranno in modo significativo: i prezzi dello scorso anno erano vergognosi, e mi aspetto ci stiano vicino. Questo è un momento delicato. Il campionato è difficile. Siamo in una situazione di classifica difficile. Rinforzeremo la squadra, ma il mercato di dicembre è difficile. I migliori si sono accasati. Il direttore sportivo Vetrini avrà le risorse economiche per far quel che si può. L’obiettivo ora è salvarsi, evitare i play out e iniziare a seminare per la prossima stagione. La vera stagione Lamioni sarà la prossima ma già questa semineremo».
Poi precisa: «Voglio che la mia società sia di vetro senza nulla di nascosto e di oscuro».
E sugli sponsor puntualizza: «Abbiamo tanti soggetti vicini. Con Distretti ecologici stiamo chiudendo una sponsorizzazione triennale importante ma altri si stanno avvicinando, Maurizio Marraccini delle Generali, la famiglia Becaglie, e altri gruppi che incontrerò, Ecopolis. Da ieri ho avuto la disponibilità di 70 mila euro di varie piccole sponsorizzazioni. A ciascuno darò il giusto rilievo. Perché è giusto che ci sia un ritorno di immagine per chi si impegna. La mia famiglia ha il 100% e se è disponibile a cedere parte delle quote la maggioranza sarà sempre della mia famiglia. Comunque vada, il mio gruppo, le mie aziende, sono in grado anche da sole di garantire un futuro importante al Grosseto calcio».
Nel pomeriggio Lamioni incontrerà squadra e allenatore: «Saranno pagati i due mesi di stipendi arretrati. Siamo entrati ieri e tra acquisizione, che è costata 220 mila euro, stipendi e altre spese sono già stati messi i primi 400 mila euro sui conti del Grosseto calcio.
E sul centro sportivo conclude: «Oggi genera costi per 21mila euro al mese e ricavi per 1500 euro. E non potendo ridurre i costi dobbiamo generare utili. Voglio ripristinare il ristorante. Vorremmo realizzare un centro medico. E poi c’è una progettualità più ambiziosa che andremo a trattare con l’amministrazione comunale e Fabrizio Rossi e sarebbe la svolta».