SCARLINO – L’Amministrazione comunale, in accordo con gli uffici regionali, ha stabilito il percorso da intraprendere per la conclusione dell’iter del Piano operativo e la contestuale variante al Piano strutturale.
Il Comune di Scarlino ha deciso di abbandonare il regime transitorio entro cui era stato redatto il Piano Operativo e di allinearsi all’attuale legge regionale, in particolar modo per la definizione del perimetro urbanizzato e la redazione di nuovi studi idraulici.. Lavorare in un regime transitorio significa infatti pianificare in base a normative non più in essere e ciò vuol dire dover poi cambiare il piano per allinearlo con le regole vigenti.
Dopo aver approvato le controdeduzioni alle osservazioni al Piano operativo, introdotto gli obiettivi di sviluppo e ridefinito il perimetro urbano, per garantire la massima partecipazione ai cittadini, il Piano operativo verrà portato in adozione in Consiglio comunale.
L’iter, dopo la revoca del professionista esterno incaricato durante la precedente legislatura, sarà affidato a un nuovo studio tecnico, procedura della quale si occuperà l’ufficio Sviluppo e assetto del territorio. Nell’atto di indirizzo, la giunta comunale, ha indicato alcuni obiettivi da raggiungere con la conclusione dell’iter di approvazione, tra cui la conformità alle norme attuali, con attenzione particolare al rischio idraulico, la concretezza e l’elasticità di attuazione degli interventi previsti, la valorizzazione della risorsa termale e la necessità del recupero del patrimonio edilizio esistente.
L’intenzione dell’Amministrazione è anche quella di dare maggiore slancio al settore turistico e di mantenere e riqualificare gli spazi urbani ancora non edificati.
«Purtroppo, non è stato possibile proseguire con l’impostazione con cui era nato il Piano operativo adottato – spiegano il sindaco Francesca Travison e l’assessore all’Urbanistica, Cesare Spinelli –: abbiamo tentato di risolvere i numerosi problemi che lo caratterizzavano ma, le tante vicissitudini legate al procedimento e le modifiche normative intercorse in questo periodo, ci hanno necessariamente indirizzato ad agire in modo responsabile. Con una scelta coraggiosa si è deciso di cambiare rotta.
«Adesso, con il sostegno degli uffici regionali, è stata individuata una soluzione che permetterà di avere uno strumento urbanistico funzionale, attuale e che dia serie risposte alle problematiche del territorio, con la possibilità di rimanere vigente per tutta la sua durata canonica, quindi cinque anni, senza la necessità di allineamenti alle nuove normative. Siamo consapevoli dell’ulteriore attesa che questo nuovo procedimento necessariamente imporrà ma è la scelta migliore per il nostro territorio, una scelta tra l’altro condivisa con molti cittadini che abbiamo incontrato negli ultimi mesi».