GROSSETO – Si sta svolgendo in questi giorni la settimana mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici ed è l’occasione per rilanciare alla popolazione un comportamento coretto ed un uso consapevole di questi fondamentali medicinali.
“Gli antibiotici – spiega Danilo Tacconi direttore area dipartimentale Malattie Infettive Asl Toscana sud est – sono farmaci utilizzati per trattare le infezioni da batteri. Il loro utilizzo in modo corretto è fondamentale per assicurarne l’efficacia.
Fin dalla loro scoperta gli antibiotici hanno permesso di allungare la vita degli esseri umani, questo enorme progresso scientifico è oggi vittima del proprio successo. Infatti, a forza di essere esposti agli antibiotici, i batteri, inizialmente molto sensibili a questi trattamenti, hanno iniziato a sviluppare resistenza. Questo è diventato un grave problema di salute pubblica in Italia e nel resto del mondo”.
In Europa gli ultimi dati confermano che il numero di pazienti infettati da batteri resistenti è in aumento, sono 33.000 le persone che muoiono per un’infezione legata a batteri resistenti agli antibiotici. Il carico delle infezioni è paragonabile a quello dell’influenza, della tubercolosi e dell’Aids messi insieme. A livello mondiale sono 1,27 milioni/anno i decessi direttamente attribuibili alla resistenza antimicrobica, mortalità superiore ad Hiv/Aids e malaria; a questi poi si aggiungono altri 5 milioni di morti all’anno in cui l’antibiotico-resistenza è una causa indiretta.
“Tra uomo e batteri c’è sempre stato un intimo e importante legame – prosegue Tacconi -. Nel nostro intestino, ad esempio, vivono normalmente molti più batteri delle nostre stesse cellule, di numerose specie, interconnesse in un complesso sistema di relazioni. Ogni volta che prendiamo un antibiotico, modifichiamo la nostra flora che svolge funzioni importanti come la produzione di vitamine, e distruggiamo i batteri sensibili facendo emergere i batteri resistenti. E mentre alcuni antibiotici hanno un ampio spettro d’azione e sono efficaci contro molti tipi di batteri allo stesso tempo, altri hanno uno spettro più ristretto.
In Italia, come in altri paesi del mondo, il consumo di antibiotici è eccessivo; vengono prescritti e assunti per infezioni che spesso non ne hanno bisogno e altrettanto spesso per tempi eccessivi. Per migliorare questa situazione dobbiamo seguire semplici regole: utilizzare gli antibiotici quando sono necessari (evitandoli per esempio nelle infezioni virali), usare quelli con uno spettro il più ristretto possibile e limitare la durata del trattamento antibiotico, in modo da avere la minore pressione selettiva possibile sui batteri che ci abitano. Ovviamente l’impegno non deve riguardare solo la medicina umana, ma una riduzione del loro impiego anche a negli animali e nell’ambiente”.
“È per questo motivo che la prevenzione e l’educazione sono fondamentali per realizzare la lotta contro la resistenza agli antibiotici con programmi sia per la popolazione che per medici prescrittori. Gli antibiotici, insieme ai vaccini, conclude Tacconi, sono la conquista nel campo medico che ha avuto il maggiore impatto nel salvare vite umane e abbiamo l’obbligo di un uso appropriato per evitare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, che determina la riduzione delle opzioni terapeutiche nel momento in cui ne abbiamo veramente bisogno. Allo stesso tempo eseguire, secondo le indicazioni raccomandate, le vaccinazioni (sia per i virus che per batteri) aiuta a ridurre il consumo di antibiotici usati impropriamente”.