FOLLONICA – La commissione per le politiche di genere del Comune di Follonica e il punto di ascolto antiviolenza Olympia De Gouges organizzano, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un evento dal titolo “Donne e Islam”.
L’evento si terrà giovedì prossimo, 24 novembre, e si articola in due momenti: il primo, che si terrà a scuola, rivolto alle ragazze e ai ragazzi dell’istituto di istruzione superiore di Follonica e il secondo, che si terrà nella sala Eugenio Allegri (ex Leopoldina) del Teatro cittadino, a partire dalle 16.30 e rivolto a tutta la cittadinanza.
Interverranno Alessia Tortolini, dottoressa di ricerca in geopolitica, ed Enrico Calossi, professore di relazioni internazionali, entrambi del dipartimento di scienze politiche dell’Università di Pisa. Porterà la sua testimonianza Azita Arabshahi, donna iraniana sfuggita al regime degli ayatollah. Modera l’incontro Sara Martellacci, insegnante di storia.
L’evento prende spunto dalla rivolta in corso in Iran, iniziata con la morte della ventiduenne Mahsa Amini, deceduta il 16 settembre 2022 dopo essere stata arrestata dalle forze di sicurezza iraniane a causa dell’uso non corretto del velo. In seguito a questa morte, in Iran si sono scatenate rivolte duramente soppresse, il numero di morti e di feriti è imprecisato e avere notizie certe della sollevazione non è semplice: la rete internet è debolissima e oscurata da Teheran.
«Ci siamo chieste quanto realmente sappiamo sulla condizione femminile nei diversi paesi di cultura islamica – dice Chiara Marchetti, presidente della commissione per le politiche di genere – in noi occidentali la parola Islam non può fare a meno di evocare sottomissione della donna e negazione dei diritti, ma l’Islam ha infinite sfaccettature e le donne iraniane si oppongono principalmente alla strumentalizzazione politica che ne viene fatta per legittimare uno status quo misogino e antidemocratico».
«Le iraniane sono vittime della storia – afferma Sabrina Gaglianone – presidente del centro antiviolenza Olympia de Gouges – La libertà di ogni singola donna, iraniana e non, passa anche dalla possibilità di poter compiere delle scelte. L’hijab, proibito dagli Sha e imposto dagli Ayatollah, è il simbolo dell’imposizione di una politica che ancora una volta usa il corpo delle donne per governare e riaffermare la cultura patriarcale».