GROSSETO – Si è tenuto nell’aula magna dell’Isis Fossombroni di Grosseto l’incontro fra gli studenti dell’indirizzo sportivo e Fabrizio Lucchesi, direttore generale del Monterosi Fc, squadra neopromossa in Lega Pro.
Blasonato dirigente di società italiane e non, è laureato in Scienze motorie e in Management dello sport. Nasce calcisticamente nell’Empoli iniziando la carriera come coordinatore del settore giovanile per passare poi dal ruolo di direttore generale e ottenere la promozione in serie A. Come DG passa alla Roma e all’età di 39 anni, negli anni in cui i giallorossi vincono lo scudetto nel 2000-2001 e la successiva Supercoppa italiana, è il direttore generale più giovane in Italia a conquistare un titolo così importante. Ha lavorato anche a Nizza, Palermo, passando per Cesena, Avellino, Pescara, Pisa, Latina, Lucchese.
L’incontro, organizzato da Amedeo Gabbrielli (coordinatore dello sportivo), è stato moderato dalla giornalista Francesca Ciardiello insieme ai relatori Pietro Magro, presidente provinciale dell’Aiac (associazione italiana allenatori di calcio) e Jacopo Norelli, direttore del centro sportivo di Roselle.
Agli studenti di quarta superiore Lucchesi ha raccontato della sua esperienza a partire dall’esordio nel mondo del calcio fino a oggi. Il dirigente sportivo ha spiegato loro alcune nozioni tecniche come la differenza fra direttore sportivo e direttore generale per arrivare a far capire ai giovani l’importanza della formazione nei vari ruoli e, soprattutto, quanto siano necessarie oggi le competenze nelle società sportive che si trovano ai massimi livelli di gioco.
Qualche curiosità su idoli come Francesco Totti e sul fenomeno dei social nel calcio è stata sollevata dai presenti che hanno fatto le domande più varie a Lucchesi. Professionista fra i più blasonati a livello italiano, persona che si è formata sul campo e che a 40 anni ha deciso di studiare e iscriversi all’università dove si è formato perché certo di acquisire proprio quelle competenze che oggi scarseggiano in molte società italiane.
Ai più giovani ha detto: «dovete studiare quello che più vi piace». Il segreto, forse, del suo successo.