SCARLINO – “Il tavolo provinciale fra noi sindacati e l’azienda Venator, già attivo da tempo, ha avuto ieri esito positivo relativamente alla nostra richiesta di ritirare i 41 licenziamenti annunciati da tempo. Nonostante l’ottimo risultato raggiunto, siamo molto preoccupati per il futuro dello stabilimento”, così Carlo Banti, segretario provinciale Ugl Cetc Grosseto-Siena.
“Attualmente gli impianti del gruppo Venator in media lavorano per il 40% della loro potenzialità – prosegue -, alcuni sono già fermi (vedi Germania e a breve sarà fermato quello in Indonesia). Il gruppo è in perdita a causa dell’economia mondiale e sta vivendo una grave crisi di mercato. La direzione aziendale dello stabilimento di Scarlino qualche mese fa annunciava 41 licenziamenti e le difficoltà congiunturali del mercato nel frattempo subivano un ulteriore aggravamento fino al punto di dover diminuire ulteriormente la produzione e decidere di fermare a breve l’unica linea ancora in marcia. Ieri ci ha comunicato inoltre, di dover utilizzare, a breve, un periodo di cassa integrazione ordinaria (CIGO)”.
“Come detto, nonostante l’ottimo risultato raggiunto ieri al tavolo provinciale con l’azienda, siamo molto preoccupati per il futuro dello stabilimento. La questione dei gessi rossi, ormai ritenuti rifiuti da smaltire in discarica, è tutt’altro che conclusa. Procedure e iter autorizzativi pongono molti interrogativi sulle tempistiche, pertanto occorrono garanzie sulla riduzione del gesso attraverso investimenti per i quali l’azienda ha confermato, comunque, la propria disponibilità ad intervenire”.
“La società deve impegnarsi da subito a trovare una allocazione, interna, ai gessi a perimetro Venator o in un’area di stoccaggio almeno temporaneo, ma la Regione ha già annunciato che ci sono delle criticità per una questione “fisica” di peso che andrebbe a comprimere le falde acquifere, quindi tutto sembra già complicato ancor prima di partire e non sappiamo se il progetto sarà approvato proprio per una questione di valutazione di impatto ambientale. Pertanto niente di certo”.
“Venator Scarlino deve attivarsi da subito per presentare tutti i progetti relativi alle aree interessate, sia quelle interne che quelle esterne legate contestualmente alle necessarie autorizzazioni per l’attivazione dell’impianto di Ferro Duo. Intanto la nostra preoccupazione cresce sempre di più pensando al mantenimento dei livelli occupazionali”, conclude Banti.