MAGLIANO IN TOSCANA – Si è tenuta nel comune di Magliano in Toscana la prima riunione del neonato Comitato Maremma amata «per contrastare il folle progetto di trivellazioni esplorative in due aree naturali finora salvaguardate ed estremamente caratterizzate da produzioni agroalimentari di eccellenza» affermano dal Comitato.
«Questo primo incontro nasce dalla cooperazione tra il Comitato Maremma amata con il coordinamento Sos Geotermia Scansano e le amministrazioni di Scansano e Magliano nel tentativo di fermare il degrado ambientale che tale attività esplorativa comporterebbe. Tutto ciò in contrasto con la pianificazione locale e regionale che da anni ha dichiarato non idonee le zone delle future trivellazioni geotermiche esplorative».
«Gli avvocati incaricati al contrasto di tali iniziative, che già hanno presentato ricorso al Tar della Regione Toscana, evidenziano oltretutto quanto queste pericolose attività di trivellazione geotermica esplorativa potrebbero arrecare ancora un maggior danno per la totale assenza di tutela ambientale e sanitaria nel programma della frazione di Pereta e Scansano» continua la nota.
«Ed è proprio a Pereta che si è formato il Comitato per la tutela di questo angolo di Maremma ancora incontaminata che si trova nel cuore della Docg Morellino di Scansano, la denominazione storica della provincia di Grosseto. Un’area di grandi eccellenze agroalimentari che comunque annovera ben una Docg, sette Doc, due Igt nonché una Dop olivicola, quella del prestigioso Olio di Seggiano e svariate eccellenze del food che spaziano dagli ottimi formaggi ai salumi di cinta, allo zafferano, divenuto presidio Slow Food fino alla produzione dell’aglio rosso maremmano».
«Un territorio dove già a partire da metà degli 90, si crea uno dei primi distretti rurali di Europa e dove l’imprenditoria agricola e quella turistica sono fonti economiche di assoluto rilievo. Proprio per questo motivo alla riunione hanno partecipato numerosi imprenditori agricoli e turistici e presidenti e direttori dei vari consorzi con la speranza di divulgare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali e politiche sulle gravi conseguenze di questi pozzi esplorativi, evidenziando quanto gli impianti geotermici nati alla fine degli anni 50 nel territorio del bacino geotermico del Monte Amiata abbiano contribuito al depauperamento degli immensi serbatoi d’acqua e alterato gravemente il sistema geomorfologico del vulcano con un bacino di utenza di oltre 700.000 persone».
«Proprio nell’ottica di informare e accrescere la consapevolezza di tutti i cittadini è stato invitato come relatore il geologo e vulcanologo Andrea Borgia che ha fatto un quadro preciso ed esaustivo sulla pericolosità e le irreparabili conseguenze che impianti di produzione geotermica apporterebbero come l’inquinamento dell’aria circostante da polveri sottili e metalli pesanti e l’impoverimento del serbatoio idrico del polo termale di Saturnia» afferma il Comitato.
«Con queste premesse ci auguriamo che l’intervento dei rappresentanti politici con la presenza dell’onorevole Marco Simiani, dei consiglieri regionali Donatella Spadi ed Andrea Ulmi, di Valentino Bisconti in rappresentanza della Provincia di Grosseto – tutti contrari allo sfruttamento geotermico nella zona di Pereta e Scansano – possa contribuire al blocco di una iniziativa che rischia di rovinare per sempre uno degli angoli più incontaminati della Maremma grossetana. Noi del Comitato Maremma Amata ci siamo e ci adopereremo strenuamente alla salvaguardia della nostra terra».