CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Rileggendo la raccolta “Storie di cocomeri bussati” ho ripescato questo post: «Stamani il mare è talmente liscio che verrebbe voglia di scivolarci sopra come si fa sul ghiaccio, ma ahimè è un caldo incredibile. All’orizzonte intravedo delle piccole macchie biancastre che non so distinguere. Il cielo è molto più chiaro ma la linea dell’orizzonte non è marcata come mi sarei aspettato».
Sono le sei e una ragazza in bikini è già sulla spiaggia che fa ginnastica, abbronzatissima, un po’ troppo secondo i miei gusti.
Il solito nonno arriva con ombrello in spalla e cerca il luogo migliore per stabilire il posto di comando.
Il pescatore che è stato tutta la notte sulla battigia riordina le canne e si ritira verso la strada. Ha in mano un sacchetto ma non riesco a vedere se c’è del pesce oppure degli scarti delle esche. Se sono esche farà come i tre amici? Mi viene in mente una storiella che si racconta da anni.
Pare che i tre amici amanti della pesca in barca si fossero accordati per una battuta che prevedeva l’intera giornata in mare a molte miglia dalla costa. La mattina prestissimo tutti e tre in banchina pronti a salpare.
Chi si occupava dei parabordi da ritrarre, chi delle attrezzature e naturalmente il proprietario della barca della navigazione.
La battuta di pesca che speravano fosse redditizia si dimostrò particolarmente inefficace. Risultato alle tredici nemmeno un pesce. Va bene, pazienza ci rifaremo con una bella mangiata.
E qui la sorpresa.
A bordo non c’era il sacchetto con il pane e il companatico, era rimasto in banchina.
Le miglia che separavano i tre da un porto erano diverse ed era impensabile pranzare dopo due o addirittura tre ore da qual momento. Erano praticamente digiuni.
Allora la bellissima idea, mangeremo le esche. Si racconta che furono cucinate le sarde che dovevano servire per le catture.
Chissà se il pescatore che si sta avviando con aria mesta e stanca verso casa dovrà subire la stessa sorte.
Poco più avanti due ragazzi vagliano la spiaggia.
Si cominciano ad aprire gli ombrelloni e i primi clienti del bagno arrivano già belli unti di creme solari.
Alcune signore indossano cappelli a tesa larga per non far offendere il volto dal sole. Quest’anno la moda prevede abbronzature molto leggere, specie sul viso. Sotto gli ombrelloni c’è appeso un po’ di tutto, borse, vestiti, parei e sacchetti.
La “bellona” di turno mostra il “popò” con il filo che si infila tra i glutei. Mi accorgo non è così giovane come vuol sembrare. Un sapore di mare si diffonde e la brezza ci accarezza
Siamo ad agosto e penso: “fra 150 giorni è Natale”.