GROSSETO – In tutta la provincia di Grosseto oggi si celebra Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.
In tutta la Maremma si sono svolte le cerimonie per commemorare il 4 novembre: quel giorno, nel 1918, venne firmato l’armistizio di Villa Giusti evento che nel nostro Paese si fa generalmente coincidere con la fine della Prima guerra mondiale.
A Castiglione della Pescaia la sindaca Elena Nappi, assieme alla presidente del Consiglio comunale Isabelle Mariani, ai rappresentanti delle forze armate ed al parroco Don Paolo, alle ore 10.30 ha dato il via alle celebrazioni con l’alzabandiera, l’inno d’Italia e la benedizione della corona deposta al monumento ai caduti del capoluogo.
Il comandante di Poggio Ballone, Giacomo Stefanelli, ha letto il messaggio del Ministro della Difesa ed il sindaco, Elena Nappi, quello del Presidente della Repubblica e nel suo discorso ha ringraziato le autorità militari, civili, religiose, i reduci di tutte le guerre, le associazioni combattentistiche e d’arma, ma anche la Croce Rossa Italiana e la Confraternita della Misericordia, tutte presenti alla cerimonia.
Più volte la prima cittadina si è rivolta ai giovani delle scuole dell’Istituto comprensivo “Orsini Orsini” presenti con i loro insegnanti ed a tutti i castiglionesi intervenuti alla ricorrenza della fine della prima guerra mondiale, nel ricordo dei caduti di quella guerra e di tutte le altre guerre e conflitti che tuttora comportano non pochi sacrifici umani.
«Quella di quest’anno – ricorda Nappi – è una ricorrenza speciale che segna il centenario della dichiarazione, da parte del Regio decreto, del 4 Novembre come “Festa nazionale”, un anniversario importante che deve essere celebrato e ricordato per il valoro storico che porta con sé».
«Lo scorso 30 settembre – ha detto la sindaca durante il suo intervento – il Consiglio comunale di Castiglione della Pescaia ha conferito la cittadinanza onoraria al milite ignoto. In quell’occasione ho ripercorso quanto disposto il 4 agosto 1921, quando all’unanimità e senza dibattito, il Parlamento approvò la legge sulla “Sepoltura della salma di un soldato ignoto” e una speciale Commissione di decorati di medaglia d’oro al valor militare, individuò i resti di undici soldati non identificati dai principali campi di battaglia della Grande Guerra. La bara giunse a Roma su uno speciale convoglio ferroviario il 2 novembre e due giorni dopo il feretro fu scortato all’Altare della Patria e tumulato nel monumento dove tuttora il soldato riposa».
«La fine della prima guerra mondiale – ha proseguito la prima cittadina – deve essere un momento in cui tutti dobbiamo sperare che le diplomazie mondiali siano in grado presto di fornirci una ricorrenza analoga con la sigla di un accordo che porti alla cessazione del fuoco tra Ucraina e Russia. E’ per me inconcepibile che ancora oggi ci siano guerre di conquista e di sopraffazione tra popoli culturalmente evoluti».
«Ci apprestiamo nel 2023 ad un’altra importante ricorrenza – ha concluso Elena Nappi – il centenario dell’Aeronautica militare, una forza armata che nelle guerre è sempre stata fondamentale. L’Arma azzurra rappresenta da sempre un punto di riferimento imprescindibile per la nostra difesa».
La cerimonia è proseguita con la deposizione di una corona d’alloro accanto alla lapide che è posta sul muro esterno della Stazione dei carabinieri, una presso il cippo dei marinai caduti nell’adempimento del dovere ed una sulla tomba del milite ignoto presso il cimitero della cittadina costiera.
Contemporaneamente allo svolgimento della cerimonia nel capoluogo, gli assessori della giunta Nappi si trovavano a deporre le corone nei monumenti ai caduti di Buriano, Vetulonia, Pian d’Alma e Tirli.
Anche in altri comuni, come ad esempio Scarlino e Gavorrano, le autorità hanno reso omaggio alla Giornata del 4 novembre con la posa di corone di fiori ai piedi dei moumenti in tutte le frazioni del territorio comunale.