GROSSETO – “I timori nati durante la campagna elettorale si stanno purtroppo rivelando fondati: i tanti proclami e le promesse fatte prima del voto sono rimasti lettera morta”, Giancarlo Innocenti, presidente ANP-Cia Grosseto commenta così le dichiarazioni sulle quali il Governo si è impegnato a lavorare.
“Nonostante gli slogan circa l’adeguamento delle pensioni minime a 1.000 euro – prosegue Innocenti -, promesse che noi avevamo già allora definito ingannevoli con l’unico intento di attirare consensi, nelle dichiarazioni programmatiche di insediamento della presidente del Consiglio dei ministri non ne risulta più traccia. Pur concedendo il beneficio della prova preoccupa l’atteggiamento di disconoscimento di norme, soluzioni ed intese, costruite nel recente passato, tanto da riportare al punto di partenza anche percorsi positivi avviati”.
“Alcune rivendicazioni, come quella contro la dilagante povertà, l’accesso alle cure sanitarie, la fruizione di un’adeguata assistenza alla persona, l’aspirazione ad una vita dignitosa non rappresentano una rivendicazione di categoria ma sono un diritto costituzionale e necessitano di ampie alleanze tra le rappresentanze sociali come testimonia l’istituzione del positivo “tavolo” per la non autosufficienza. Il rischio che oggi corriamo è quello all’emanazione di provvedimenti parziali, giustificati magari dalla somma urgenza, ma che rientrano di fatto nel teorema del dividi et impera”.
“Per meglio chiarire il concetto, vale fare qualche esempio – spiega il presidente -. La fonte delle risorse necessarie per l’alleggerimento del caro bollette pare essere rappresentata dalle modifiche al Pnrr che, come noto, per circa il 70% è orientato ad investimenti sulla infrastrutturazione del sistema sanitario e sociale, inoltre una pur generale riduzione delle tasse ed una mascherata parvenza di condono fiscale premieranno le persone più ricche e qualche furbetto che galleggia su un sistema economico senza nessuna regola”.
“In questo quadro a tinte fosche – conclude Innocenti – c’è una promessa che è anche una speranza: siamo sin da ora pronti a un confronto aperto con il Governo senza pregiudizi ma anche senza sconti, nell’auspicio di essere smentiti sullo scetticismo attualmente manifestato”.