GROSSETO – “Successo è solo il participio passato del verbo succedere” ma è innegabile che sia stato davvero divertente il pomeriggio trascorso alla Uisp di Grosseto, in viale Europa, per il primo torneo di calcio camminato ospitato dalla città e intitolato al grande scrittore maremmano Luciano Bianciardi. Sei le squadre che si sono affrontate, suddivise in due gironi; le due vincitrici hanno giocato la finale, che ha visto prevalere i blu di “Finanzia and Friends”. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Bianciardi, in collaborazione con la Fondazione Luciano Bianciardi e il Comitato di Grosseto della Uisp. Grande soddisfazione per la riuscita dell’evento hanno espresso Sergio Perugini (presidente Uisp), Massimiliano Marcucci (presidente Fondazione Bianciardi) e Roberto Mugnai (presidente Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario di Bianciardi), tutti e tre in campo. Da alcuni studenti del Liceo scientifico sportivo Aldi, accompagnati dai loro professori, ai pensionati: eterogenei i partecipanti al torneo, tutti con indosso le bellissime maglie Errea con il logo del Comitato nazionale del Centenario.
Il calcio camminato – non si può correre, né avere contrasti – è una recente pratica non agonistica, inclusiva, con positivi effetti sulla salute. Studi medici hanno dimostrato che “il walking football offre una moltitudine di benefici per la salute delle persone che lo praticano quali la riduzione e il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e ictus” e, per la sua inclusività, “offre molti vantaggi psicologici per la salute mentale, ottenendo alti livelli di serenità personale e soddisfazione”. Il calcio camminato si rivela anche molto “bianciardiano” in quanto riassume due passioni del nostro scrittore, il calcio e il passeggio; inoltre nel calcio camminato non c’è il fuorigioco che, dalle pagine del “Guerin Sportivo”, sappiamo gli stesse antipatico.
In premio ai partecipanti sono andati libri di Luciano Bianciardi, grazie alla collaborazione di Luciana Bianciardi e della Fondazione.