GROSSETO – “La Provincia di Grosseto ha deciso di togliere unilateralmente la linea di autobus PT5 che era una opportunità di mobilità pubblica nella cosiddetta area del Tufo già fortemente penalizzata da una rete stradale fragile”, scrivono in una nota congiunta Mirco Morini, sindaco di Manciano, Giovanni Gentili, sindaco di Pitigliano, e Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano.
“I sindaci del territorio, Manciano, Pitigliano e Sorano si oppongono con fermezza a questa scelta – proseguono – giustificata unicamente da un principio di razionalizzazione tecnico amministrativa del servizio senza ragionare sulla tenuta sociale ed economica delle zone interne della provincia di Grosseto dove anche un autobus in più costituisce un valore. Il PT5 è stato tagliato per un mero calcolo tra spese e ricavi affidando la decisione ai pareri di ragionieri e geometri”.
“Invitiamo il presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola e il Consiglio tutto ad avviare rapidamente una riflessione che offra un serio supporto politico alla gestione del TPL. I collegamenti con autobus di linea di quello che correttamente è definito Trasporto Pubblico fanno parte di un sistema strutturale di opportunità per i cittadini residenti stabilmente e provvisoriamente. Il TPL offre il diritto di muoversi anche a coloro che non possono farlo privatamente. Gli autobus esistono e la loro esistenza è essenziale perché un territorio è comunità solo se certi servizi primari vengono presidiati. E’ così per la viabilità e il sistema sanitario”.
“Non si tratta di pretendere l’esistenza di servizi superflui – affermano i sindaci – ma di riconoscere anche attraverso un sistema di servizi essenziali l’esistenza e il valore di comunità che già hanno subito ripetuti tagli. Per questo neppure entriamo nel merito delle considerazioni ragionieristiche affidate ai funzionari tecnici, alla sigla PT5 bisogna restituire i volti dei nostri concittadini e quelli delle istituzioni che rappresentiamo”.
“La linea PT5 dovrà essere ripristinata immediatamente garantendo anche in questo modo la coerenza alle politiche dello Stato e della Regione Toscana che tanto investono per la tenuta delle nostre aree. I sindaci hanno il dovere di far valere, di difendere e tutelare i diritti dei nostri cittadini, e lo faremo utilizzando tutti i mezzi democratici a noi consentiti”, concludono i sindaci.