GROSSETO – Ieri mattina, il presidente della Regione Eugenio Giani, in veste di commissario straordinario del Governo, ha firmato l’autorizzazione all’installazione del rigassificatore che resterà nel porto di Piombino per tre anni. L’autorizzazione è legata a un memorandum composto dai 10 punti, che potete leggere QUI.
Molto criticata, da ogni parte politica, l’assenza nel memorandum dei comuni del golfo della provincia di Grosseto (Follonica, Scarlino e Castiglione della Pescaia). Di seguito i commenti della politica.
“L’autorizzazione alla collocazione della nave rigassificatrice a Piombino è arrivata dopo mesi di discussioni, mesi nei quali sono stati ottenuti importanti risultati come la triennale permanenza di Golar Tundra, per poi andare verso Livorno. Questa autorizzazione però ha necessità di essere equilibrata da un riconoscimento della Nazione nei riguardi dei territori che sono coinvolti nell’operazione. Oltre Piombino, infatti, Follonica e Scarlino hanno il diritto di veder compensato il loro coinvolgimento”, afferma il segretario Giacomo Termine.
“Il Pd provinciale – prosegue Termine – ha richiesto fin dall’inizio di questa vicenda che la visione fosse sull’intera area e questa necessità è stata sottolineata anche da un’iniziativa legislativa dei parlamentari del Pd. Il problema energetico e il rigassificatore non riguardano soltanto una parte politica: è un fatto nazionale e come tale deve coinvolgere tutti i deputati e senatori espressi dal territorio. Riconoscere le misure compensative a Suvereto e Campiglia Marittima (stanno a 20 minuti dal mare) è giusto, ma non basta. Follonica e Scarlino sono vicini, coinvolti e partecipi e la loro voce non può essere ignorata”.
“Chiediamo che tutti i deputati e senatori eletti si facciano carico di restituire giustizia ai territori della provincia di Grosseto oggi ignorati e che producano un provvedimento di legge che finanzi le compensazioni necessarie e dovute”, conclude Termine.
Il parere favorevole al rigassificatore da parte del presidente della Regione Giani è una pessima notizia.
Più volte abbiamo ribadito che un modello economico basato sulle fonti fossili produce problemi a livello sociale, economico e ambientale. Il rigassificatore che insisterà nel porto di Piombino è quindi dannoso anche per la nostra città.
“In questi mesi le comunità intorno al Golfo hanno in tutti i modi manifestato la loro contrarietà all’impianto con la nascita di comitati locali e con assemblee, ma anche con grandi manifestazioni di piazza (non ultima quella svoltasi giovedì 20 ottobre a Piombino) e con prese di posizioni istituzionali sull’argomento”, si legge su una nota del Direttivo Rifondazione comunista Follonica.
“Anche il Consiglio comunale di Follonica, l’8 agosto scorso, ha approvato all’unanimità una mozione che stabiliva la posizione contraria della Città sull’argomento – proseguono da Rc -. Inoltre il sindaco Andrea Benini ci ha messo la faccia (e la fascia da sindaco) partecipando a numerosi incontri pubblici e pretendendo per Follonica un ruolo riconosciuto nell’iter decisionale stabilito dalle istituzioni nazionali e regionali. Abbiamo ottenuto anche qualche risultato, come il NO al posizionamento del rigassificatore nel golfo di Follonica al termine dei 36 mesi come previsto dal nuovo iter. Un risultato non scontato, ottenuto grazie al nostro impegno”.
“Ma la nostra lotta non finisce qui: altre strade sono in campo e le praticheremo tutte. Ribadiamo il concetto che la collocazione del rigassificatore nel Golfo non è un’opportunità per Follonica e nemmeno per le altre comunità, bensì un sacrificio. E quando ad un territorio si chiedono sacrifici per un bene definito “superiore”, che per noi tale non è vista la nostra critica al modello di consumo delle materie prime fossili, bisogna anche ripagare quel territorio”.
“Il memorandum firmato da Giani invece non porta niente alla nostra comunità, al contrario delle “consolazioni” date agli altri Comuni facenti parte dell’area di crisi complessa di Piombino. Tra l’altro parliamo di un memorandum e non di un cronoprogramma definito nel tempo”.
“Visto quanto accaduto nel passato a Piombino, siamo portati a non fidarci delle promesse fatte su un pezzo di carta. Migliaia di persone hanno infatti perso il lavoro dopo le promesse fatte e non mantenute negli anni passati. Noi non cederemo di un millimetro e continueremo a chiedere, a meno di una insperata presa di coscienza di Giani dell’ultimo momento, che anche Follonica sia ripagata. Su questa tematica può agire il governo nazionale appena insediatosi, se lo volesse. E siamo disposti a lottare insieme a tutti, anche con le forze politiche di minoranza. Ma ci saremo comunque anche se la minoranza scegliesse altre strade oppure non si pronunciasse come ad esempio ha fatto per tanti mesi l’ex pluricandidato sindaco del centrodestra, Massimo Di Giacinto, che non abbiamo mai visto partecipare alle manifestazioni e alle assemblee di piazza (come il resto della minoranza, ovvero la destra follonichese) né ha mai preso parola nel dibattito in consiglio comunale dell’agosto scorso. E forse sarebbe stato bene così, viste le inesattezze raccontate dopo 8 mesi di silenzio assoluto. Di Giacinto si domanda se gli amministratori comunali follonichesi abbiano mai parlato “con chi di dovere, in modo preciso e determinato”. Ma dove è stato Di Giacinto in questi 8 mesi quando la nostra amministrazione prendeva posizioni ben chiare ed esprimeva dubbi e contrarietà? Non si preoccupi, comunque, Di Giacinto: noi continueremo a vigilare e lottare nell’interesse del territorio e della comunità”.
“Chiederemo anche al governo nazionale, la cui presidente del consiglio è rappresentante del medesimo partito del sindaco di Piombino (che non avremo problemi a supportare se andrà contro al suo partito sulla questione e andando anche oltre ad una eventuale bocciatura del Tar in caso di ricorso), di rivedere questa sciagurata decisione. Vedremo da che parte starà il nuovo governo di destra. Noi sappiamo bene da che parte stare: siamo con la cittadinanza”, concludono da Rifondazione comunista Follonica.
“L’esclusione di Follonica e dei comuni del Golfo dal memorandum della Regione Toscana in cui si chiederanno le compensazioni per il rigassificatore di Piombino è inaccettabile, come lo sono le motivazioni addotte dal Presidente Giani”. Lo sostiene il neo segretario della sezione della Lega di Follonica e capogruppo del partito in Consiglio Comunale Roberto Azzi.
“La decisione di ricomprendere nelle compensazioni i comuni della Val di Cornia e non quelli che si affacciano sul Golfo è grave – sostiene Azzi- quanto la sicurezza ostentata dal governatore nel ritenere questa una scelta giusta. E’ evidente che due indizi, dopo che in campagna elettorale parlò di undici province toscane, fanno una prova e che deve ripassare la geografia per capire quanto la nave rigassificatrice, per quanto ancorata nel porto di Piombino, comporti maggiori rischi per Follonica e per gli atri comuni maremmani che guardano la città siderurgica, che non per quelli dell’entroterra”.
Azzi annuncia un’interrogazione in Consiglio comunale al sindaco Benini. “Chiederò al sindaco quali azioni intenda intraprendere – annuncia il segretario della Lega di Follonica- ma soprattutto come intenda porsi in questa battaglia nei rapporti con i comuni confinanti, a partire da Piombino, il cui Sindaco Ferrari ha annunciato il ricorso al Tar, perché l’amministrazione non può restare con le mani in mano, ma deve agire immediatamente. Come Lega di Follonica, pur comprendendo le necessità strategiche nazionali collegate alla crisi energetica, non possiamo però accettare che la nostra città sia esclusa dalle compensazioni, quasi come se la ridotta distanza da Piombino e dalla nave rigassificatrice, non contasse nulla”.
“Invito, invece, Giani, anche se dovrebbe essere compito del Sindaco di Follonica, a fare una passeggiata sul lungomare della nostra città, dove si distinguono alla perfezione le infrastrutture piombinesi per vedere se avrà il coraggio di darci la stessa risposta che ha fornito sulla stampa nascondendosi dietro un, a suo giudizio, ipotetico intervento della corte dei conti”.
“A Benini chiediamo di attivarsi immediatamente per tutelare gli interessi dei follonichesi, mentre come segretario della Lega di Follonica, coinvolgendo anche quelli degli altri comuni che si affacciano sul Golfo, mi attiverò immediatamente con i nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, affinché questa ingiustizia, perché di questo si tratta, venga immediatamente sanata”, conclude Azzi.
“‘Tanto tuonò che piovve’ e pure ‘becchi e bastonati’. Modi di dire che sintetizzano bene la situazione che i follonichesi stanno subendo dopo l’autorizzazione regionale, a firma del governatore Pd Giani in qualità di commissario straordinario di governo per la realizzazione del rigassificatore di Piombino, a piazzare la nave di stoccaggio e rigassificazione Golar Tundra nel porto piombinese per tre anni”.
“Insomma, il rigassificatore sarà ospitato nel porto ma Follonica e le altre località che si affacciano sul golfo non sono state inserite nel memorandum della Regione che chiarisce quelli che devono essere i ‘risarcimenti’ del governo – prosegue Di Giacinto -. Praticamente la questione, secondo Giani, non riguarda Follonica, Scarlino e Castiglione della Pescaia perché sono in un’altra Provincia. Da non credere”.
“Per farla breve – va avanti il consigliere follonichese -, sempre che l’annunciato ricorso al Tar contro l’autorizzazione regionale non blocchi tutto, per Piombino sono previsti risarcimenti governativi pari a qualcosa come 700/800 milioni di euro per bonifiche, strade, strutture portuali e anche uno sconto del 50% sulle bollette energetiche per famiglie e imprese. E allora da Follonica si è alzato il piagnisteo di Benini e compagni Pd che hanno dimostrato, ancora una volta, di non avere l’autorevolezza necessaria per far valere le ragioni della città, sempre che ci abbiano provato. D’altra parte l’inadeguatezza di questa amministrazione comunale nei rapporti istituzionali è ormai conosciuta. Ad esempio con Acquedotto del Fiora per il nuovo depuratore più volte promesso e mai costruito, con la azienda sanitaria per gli ormai noti e cronici problemi della sanità pubblica cittadina che non si riescono a risolvere”.
“Spero vivamente che ci siano ancora spazi perché Follonica sia della partita e riesca a ottenere qualcosa. Forza Benini, anche se forse è troppo tardi, almeno provaci”, conclude Di Giacinto.
“Italia Viva, a livello locale, così come a livello regionale e nazionale, ha sempre espresso un giudizio favorevole rispetto al posizionamento della nave rigassificatore Snam a Piombino”, affermano Donatella Dominici, coordinatrice provinciale di Italia viva Grosseto, Giorgio Di Luzio e Stefania Tognozzi, coordinatori zonali Italia viva Colline Metallifere.
“Abbiamo sempre ritenuto infatti che fosse un’opera necessaria per contribuire a far fronte alla crisi energetica del Paese – proseguono – e anzi abbiamo particolarmente gradito che l’ex-ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, fosse stato chiamato come consulente per le politiche energetiche anche con l’attuale Governo, perché convinti che questa scelta andasse nella direzione di affrontare la questione in maniera non ideologica né demagogica, ma con la volontà di cercare per i problemi concreti dell’Italia soluzioni attuabili e di dare loro seguito”.
“Tuttavia, come Italia Viva della Provincia di Grosseto ad oggi siamo sconcertati: c’è differenza tra avere chiaro lo stato di crisi energetica del Paese e dunque sostenere la scelta del rigassificatore con spirito di responsabilità e con la consapevolezza di dover tutelare contemporaneamente, oltre all’interesse nazionale, anche ambiente e tessuto economico-sociale locale, e trovarsi davanti la decisione presa dal Commissario Giani rispetto all’esclusione di Follonica e dei comuni della zona nord della provincia di Grosseto dal memorandum delle compensazioni”.
“Allo stato attuale dei fatti sembrerebbe che il Presidente della Regione Toscana non abbia considerato che la fitta rete di connessioni socio-economiche tra Piombino e l’entroterra non è circoscritta alla provincia di Livorno, ma che storicamente, oltre che territorialmente, coinvolge anche la città del Golfo e altri comuni delle Colline Metallifere. Se fosse davvero così, sarebbe grave perché contraddirebbe la ragione stessa della sua nomina a Commissario straordinario per quest’opera”.
“Augurandoci che il presidente Giani torni sui suoi passi, Italia viva Provincia di Grosseto e Italia Viva Colline Metallifere intendono attivarsi per far sì che l’idea di una Toscana solidale e diffusa non rimanga solo un mero slogan privo di contenuti”, concludono da Italia viva.