GROSSETO – Corridoio tirrenico, completamento della Due Mari e sistema portuale di Livorno sono al primo posto tra le priorità infrastrutturali indicate dal Libro Bianco sulla Toscana. Queste opere, infatti, se realizzate, sono in grado di incidere sullo sviluppo dell’intera regione.
Il Libro Bianco, presentato questa mattina, è frutto del lavoro degli esperti di Uniontrasporti nazionale in stretta collaborazione con le Camere di Commercio toscane ed Uniocamere Toscana. Attraverso una serie di confronti con le diverse realtà territoriali, economiche ed istituzionali, gli esperti hanno valutato l’impatto sull’economia ed il “sistema-Toscana” che queste opere strategiche potrebbero avere.
In particolare, la riduzione del gap infrastrutturale nel sud e nelle aree costiere della regione e la realizzazione di corridoi logistici efficienti collegati ai nodi portuali costituiscono secondo il documento due dei quattro macroobiettivi regionali sui quali è essenziale concentrarsi.
Il Libro Bianco segnala come la zona centro/ sud della regione e l’area costiera siano fortemente penalizzate dal punto di vista della dotazione infrastrutturale e dell’offerta di servizi di mobilità: in base all’indicatore di performance infrastrutturale elaborato da Uniontrasporti quella di Grosseto si colloca al 96° posto tra le province italiane.
Per questo, secondo il Libro Bianco, risulta prioritario completare o realizzare le grandi opere programmate da decenni, sia viarie che ferroviarie, oltre ad implementare qualità e frequenza dei servizi di trasporto, per dotare l’area di un sistema di mobilità sicuro, efficiente, moderno, che permetta collegamenti più rapidi di persone e merci con l’area a nord della regione e con le regioni limitrofe.
L’attenzione è ovviamente puntata sull’assenza di un asse di collegamento viario adeguato e sicuro tra Livorno e Civitavecchia, il mai realizzato «Corridoio Tirrenico», la necessità di adeguamento di diverse tratte sull’ itinerario E78, oltre ad un deficit nella dotazione delle linee ferroviarie dell’area del senese, del maremmano e dell’aretino, la mancanza di collegamenti veloci tra i comuni capoluogo.
Diversa la situazione per la provincia di Livorno, che si presenta come una tra le più performanti – è 13° in Italia – ma che presenta un potenziale importante che potrebbe essere valorizzato attraverso interventi mirati, tenendo conto di una visione organica regionale.
Le infrastrutture portuali, infatti, rappresentano il punto di forza della regione (Livorno è la più performante a livello italiano, ma ci sono anche Massa-Carrara e Pisa nella Top 10 nazionale): il porto di Livorno è uno dei principali gateway attraverso cui le merci vengono spedite verso i mercati esteri e il sistema produttivo toscano dipende molto dall’economia del mare, infatti circa 1/4 del suo import/export transita attraverso i porti tirrenici.
Tuttavia è ancora da completare il “sistema porto”che si compone di diversi interventi strettamente correlati (by pass di pisa, scavalco ferroviario e collegamento con l’interporto) che permetteranno il collegamento ferroviario diretto con il porto, mentre la nuova darsena è strategica per garantire una migliore accessibilità delle navi e l’incremento dei traffici.
“La presentazione ufficiale del Libro Bianco costituisce l’evento finale di un lungo percorso dedicato alle infrastrutture, di cui gli Stati Generali che abbiamo organizzato lo scorso 6 maggio a Livorno è stato un importante tassello – è il commento del presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda – è importante che l’analisi degli esperti segnali l’importanza di opere essenziali per i nostri territori, come il Corridoio Tirrenico, e il ruolo strategico del porto di Livorno, certificandone l’impatto fondamentale per lo sviluppo di tutta la regione Toscana. Il Libro Bianco si conclude proprio con un invito alla coesione da parte dei territori verso una stessa visione strategica: colmare il gap infrastrutturale è un volano di crescita per tutto il sistema, o meglio, non farlo ha un costo ormai insostenibile per tutti noi. Bisogna avere ben presente che i pericoli sono molti: la competizione territoriale sulle infrastrutture può causare l’offshoring regionale da parte delle aziende, lo spopolamento dei territori, uno sgretolamento del tessuto imprenditoriale causato dalla mancanza delle infrastrutture necessarie alla competitività”.
L’evento rientra in un “Roadshow camerale” sui temi infrastrutturali che coinvolge i territori regionali aderenti al Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere italiana attraverso il Fondo di Perequazione 2019-2020. L’iniziativa corona una serie di eventi territoriali che, attraverso la concertazione con il sistema imprenditoriale e la collaborazione delle cinque Camere di commercio toscane, hanno animato il confronto sul tema delle infrastrutture materiali e digitali, con una visione centrata sul territorio regionale.