GROSSETO – «I criminali ed ingiustificati aumenti del gas sono iniziati ben prima della crisi ucraina e sono dovuti a pesanti manovre speculative che hanno aumentato a dismisura i ricavi delle società che lo commercializzano o lo distribuiscono. Di contro si è innescata una spirale inflazionistica con l’incontrollato aumento dei carburanti, delle bollette energetiche e dei beni di consumo».
A dirlo l’Usb, l’unione sindacale di base.
«Ne stanno facendo le spese le lavoratrici ed i lavoratori che vedono devastato il potere di acquisto degli stipendi, ed aumenta in maniera esponenziale il numero delle famiglie che non riescono a pagare le bollette ed il numero delle persone che varcano la soglia della povertà. Una situazione insostenibile della quale Usb ha evidenziato la gravità e le ricadute sociali avviando una campagna di sensibilizzazione e denuncia».
«Il 3 ed il 12 di ottobre si sono tenute le prime due iniziative contro il carovita e il carobollette, mentre il 26 di ottobre saranno i lavoratori pubblici ad essere protagonisti della giornata nazionale di mobilitazione che è stata indetta da Usb Pubblico Impiego.
L’inflazione infatti, morde ferocemente anche le lavoratrici ed i lavoratori del settore pubblico, primi fra tutti quelli mono reddito, i part time, gli inquadrati nei livelli stipendiali più bassi ed i precari che pur contribuiscono, in maniera determinante, al funzionamento della pubblica amministrazione, sanità e scuola comprese, che altrimenti sarebbe condannata al fallimento.
I contratti di lavoro, appena rinnovati o tutt’ora in corso di rinnovo, sono comunque già scaduti da 10 mesi e gli aumenti stipendiali si rivelano irrisori a fronte della prontezza con la quale vengono aggiornati i prezzi e a fronte dell’aumento vertiginoso delle bollette energetiche, dei carburanti e dei generi di prima necessità».
«A Grosseto Usb terrà un presidio dalle ore 10,15 alle ore 12,15 in piazza Ferretti davanti agli uffici del Mef e delle agenzie, con volantinaggio e distribuzione di materiale informativo, per rivendicare l’immediato rinnovo dei contratti, aumenti di stipendio legati all’inflazione reale e non a quella depurata dai costi energetici, quattordicesima mensilità, rimborso spese e buono pasto per chi è in smart working, detassazione e incremento del valore del buono pasto».