GROSSETO – “Autorizzare una moschea travestita da centro culturale islamico in città? Tassativamente no”. Questa la posizione di CasaPound Italia Grosseto.
“Le dichiarazioni espresse dal Pd cittadino in merito alla vicenda sono deliranti – proseguono da CasaPound -. Il Pd afferma, infatti, che l’apertura del centro islamico sarà un opportunità di integrazione, un’integrazione evidentemente a senso unico, visto che sono e saranno i residenti italiani di via Roma a doversi adattare ad usi e abitudini straniere e non viceversa”.
LEGGI ANCHE – Pd: «Il centro islamico è opportunità di integrazione e non ghettizzazione come dice Vasellini»
“Da tempo, a Grosseto e non solo, stiamo raccogliendo i frutti della politica immigratoria sconsiderata portata avanti dalla sinistra a livello nazionale, dove i risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti; e proprio in via Roma, una via centralissima della città, che fa da ponte tra il centro storico e la stazione ferroviaria, si è venuto a creare ormai un ghetto multiculturale, dove a restarne fuori sono solo i cittadini italiani”.
“La via, che in passato è già stata oggetto di ordinanze antidegrado, portando anche alla chiusura di alcuni esercizi commerciali multietnici da parte delle forze dell’ordine, si trova oggi ad ospitare nelle strette vicinanze una moschea travestita da centro culturale, un escamotage, visto che la legge vieta in quella zona ulteriori luoghi di culto”.
“La nostra ferma contrarietà nasce dal fatto che la zona, già degradata, diventerà sempre più territorio di stranieri che, invece di integrarsi e cercare di adeguarsi al nostro stile di vita (visto che, malgrado la riluttanza di qualcuno siamo, in Italia), cambieranno ancora in peggio questi luoghi e a farne le spese saranno sempre gli italiani che vedranno come ulteriore conseguenza calare inesorabilmente il prezzo delle proprie abitazioni, perdendo anche eventuali prospettive di vendita”.
“Noi di CasaPound faremo di tutto affinché ciò non accada, per questo stiamo cercando un fondo che possa ospitare la seconda sede della nostra associazione. Vogliamo in prima persona riappropriarci degli spazi della nostra città, solo vivendoli e frequentandoli che possiamo invertire questa tendenza”, concludono dal movimento.