GROSSETO – «L’amministrazione di Vivarelli Colonna non ha una politica sull’integrazione dei cittadini stranieri» a dirlo Cristian Marchini, segretario del circolo centro del Pd a Grosseto. «Per dimostrarlo vi faccio due esempi lampanti».
«Il primo è sicuramente quello delle continue limitazioni ai negozi etnici di via Roma e dintorni, additati come i principali colpevoli del degrado in quella zona. Se si continua a fare di tutta l’erba un fascio colpendo quei piccoli commercianti, ovviamente quelli meritevoli di supporto, che provano a sopravvivere in una città come la nostra, non si risolverà mai il problema principale».
«Ci tengo a sottolineare, per evitare commenti e risposte fuori contesto, che a mio avviso esiste un disagio in quella parte della città, ma questa non è la strada per eliminarlo» precisa Marchini.
«Il secondo esempio è il freschissimo comunicato del consigliere Andrea Vasellini contro l’apertura del centro culturale Islamico in Via Trento. Secondo lui questo porterebbe ad una “ghettizzazione” di quella zona ed all’islamizzazione dell’area. Poi conclude la sua nota dicendo di “ridare via Trento e via Roma ai Grossetani”».
«Credo sia inammissibile parlare di ghettizzazione e islamizzazione, il centro islamico è un’opportunità per la comunità di quella zona di iniziare un vero e proprio processo di integrazione, questo non vuol dire che quella zona debba essere Islamizzata, ma dovrebbe essere semplicemente una parte della città come le altre dove qualsiasi cittadino possa vivere tranquillamente» continua il Pd.
«Le istituzioni devono impegnarsi ad avviare un processo di integrazione effettiva, basato su un modello di coesistenza e coabitazione di tutte le etnie, promuovendo iniziative culturali e sociali che permettano a tutte le comunità di partecipare ed essere protagoniste di un’operazione che punti a rendere Grosseto una città vivibile per tutti».
«Un centro culturale non deve essere visto come un pericolo o un rischio, forse le dichiarazioni del consigliere in questione sono il frutto di una propaganda becera e populista di centrodestra che cerca di far passare “lo straniero” come unico portatore di degrado. Il termine integrazione non significa far cambiare radicalmente i loro usi e costumi, ma farle coesistere con i nostri e tutte le istituzioni dovrebbero impegnarsi affinché ciò avvenga».