RISPESCIA – Torna in presenza l’assemblea nazionale dei circoli di Legambiente: oltre 600 persone e due giorni di confronto per accordare le priorità dell’impegno associativo per il prossimo anno in un momento storico particolarmente complicato. Oggi e domani, l’appuntamento è, come da tradizione, a Rispescia (Gr), in località ENAOLI, nella storica sede in cui ogni anno l’associazione organizza Festambiente, il festival nazionale dell’associazione. Un grade momento di confronto in occasione del quale la rete territoriale dei circoli di Legambiente diffusa in tutta Italia, infaticabile motore dell’associazione, si incontra di nuovo in presenza. Un’occasione per parlare dell’emergenza climatica sta rendendo sempre più fragili i territori e di come fare fronte alle quotidiane sfide globali e locali. Si parlerà poi di crisi energetica, delle risposte urgenti, radicali ed efficaci che non possono tardare ma che purtroppo continuano ad essere sbagliate, assenti o troppo deboli, dei segnali concreti di una transizione ecologica che avanza, che nasce dal basso, dall’iniziativa di comunità, amministrazioni, imprese che hanno capito da che parte stare e i cui semi germogliano velocemente.
“Tornare a ospitare l’assemblea dei circoli della nostra associazione – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – è per noi motivo di grande orgoglio e, allo stesso momento, di enorme emozione. Ci lasciamo alle spalle il distanziamento sociale imposto dalla pandemia e torniamo a dibattere delle sfide del presente e del futuro occhi negli occhi, corpo a corpo, come Legambiente insegna. Lo facciamo in un luogo storico, in cui organizziamo Festambiente e dal quale lavoriamo, tutte e tutti insieme, per un’agricoltura sempre più sostenibile e in grado di trainare la transizione ecologica dell’intero Paese.”
In occasione dell’iniziativa associativa anche spazio alla valorizzazione dei prodotti del made in Italy locale: in occasione della cena di questa sera, verranno serviti prodotti di cooperative, agricoltori, allevatori, trasformatori, che nel rispetto del patrimonio ambientale e sociale, sono protagonisti e testimoni di tante filiere agroalimentari, eredi della tradizione e custodi di servizi ecosistemici per l’intera comunità. Professionisti del settore che si sono dimostrati in grado di affrontare con determinazione e coraggio i difficili scenari che l’agricoltura si trova ad affrontare a causa dei cambiamenti climatici e della difficile situazione politica che stiamo attraversando, sempre nel pieno rispetto del suolo, della biodiversità delle risorse e della salute dei consumatori. Ecco i protagonisti della serata:
IL FIORINO
Un mondo racchiuso in un raggio di circa 40 km a Roccalbegna (Gr), all’interno del quale si trovano tutti gli allevamenti da cui arriva il latte con il quale vengono prodotti i formaggi dell’azienda il Fiorino. Un processo completamente naturale, grazie al quale l’azienda ha raggiunto negli anni traguardi importanti che sanciscono a livello globale l’organizzazione ottimale della filiera produttiva, della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari. L’azienda il Fiorino ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale per la qualità e l’eccellenza delle proprie produzioni.
AZIENDA AGRICOLA EREDI CARIONI FRANCESCO
Una realtà Cremonese nata più di 100 anni fa e divenuta interamente biologica dal 2017, che fonda le proprie radici sui principi della filiera corta e dell’economia circolare. L’azienda Carioni ha deciso di puntare su lavorazioni agricole sempre più innovative ed un monitoraggio costante di ogni passaggio della filiera, dalla produzione alla trasformazione del latte in tanti diversi prodotti, che ha indirizzato l’azienda verso l’importanza di lavorare sempre di più sul benessere animale
SOCIETÀ OLEARIA E VINICOLA ORSOGNA
In Abruzzo, alle pendici del parco della Maiella, la coltivazione dei vigneti è in sintonia con la natura, la terra e gli uomini e viene attuata con modalità che promuovono la fertilità e la vitalità del terreno attraverso la coltivazione biologica e biodinamica. I vigneti sono messi a diposizione per il pascolamento invernale delle greggi e viene messa al centro la conservazione della biodiversità attraverso un forte attaccamento alla produzione apistica.
BEEing
Beeing è una start up formata da giovani imprenditori la cui missione è quella di proteggere il più importante insetto impollinatore: le API attraverso l’aiuto agli apicoltori progettando sensori per aiutarli nella gestione delle api, il sostegno all’apicoltura attraverso il programma di adozione arnie, i progetti di semplificazione dell’apicoltura urbana e hobbistica con arnie speciali chiamate b-box e la creazione di apiari urbani per sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle api. Beeing è partner di Legambiente nella campagna Save the queen per la tutela delle api e degli insetti impollinatori
FRANTOIO FRANCI
Le olive verdi sono il simbolo della nuova generazione di oli extravergini di alta qualità. L’oliva verde, all’inizio della sua maturazione è ricca di polifenoli e se rispettata durante il processo di lavorazione all’interno del frantoio, trasferisce all’olio una parte dei suoi polifenoli, potenti antiossidanti trasferiscono all’olio profumi e sapori emozionanti. Queste sono le olive che danno origine all’olio del Frantoio Franci, una realtà che intende divulgare la cultura dell’olio come fonte di benessere e di vita
AZIENDA ROVERO
L’azienda dei fratelli Rovero produce situata nelle colline Astigiane coltiva uve da agricoltura biologica con il massimo rispetto dell’ambiente senza impiego di erbicidi, concimi chimici e prodotti di sintesi. Il vino Piemonte Brachetto DOC per le sue eccellenti caratteristiche è stato selezionato dalla commissione di esperti e somelier nell’edizione 2022 della rassegna nazionale dedicata ai vini biologici e biodinamici nella sezione spumanti di Legambiente
PERLAGE
Vini biologici dal 1985. I vini Perlage nascono dalla lungimiranza della famiglia Nardi e dalla passione per la viticoltura biologica. Sono vini biologici, biodinamici e vegani ma soprattutto sostenibili in un’area come quella del prosecco che mostra numerose criticità.
CASEIFICIO QUATTRO MADONNE DEL CONSORZIO DEL PARMIGIANO REGGIANO
Il Caseificio, sulle montagne modenesi a Varana di Serramazzoni, produce una speciale denominazione di Parmigiano Reggiano: il Parmigiano Reggiano Biologico. Per produrre il Parmigiano Reggiano Biologico, oltre a rispettare il rigido disciplinare del Consorzio Parmigiano Reggiano, volto a conservare la tradizione e l’alta qualità del nostro prodotto, devono essere rispettate procedure che preservino il benessere delle vacche, vietando l’uso di O.G.M nell’alimentazione.