GROSSETO – “Dopo la primavera in anticipo, che già a febbraio aveva fatto sbocciare le gemme sugli alberi e fiorire le primule nei prati, ecco l’autunno in ritardo che rimanda lo spettacolo del foliage e preoccupa gli agricoltori. Non cadono le foglie dalle piante che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare particolarmente aggressive, a testimoniare un autunno bollente dopo un settembre molto piovoso”. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana diffusa in occasione delle temperature anomale che hanno spinto molti toscani e turisti al ritorno al mare con tanto di bagno e che le previsioni confermano anche per i prossimi giorni.
“Il 2022 è ad oggi, l’anno più caldo dal 1800 secondo il Cnr – prosegue Coldiretti – con una tendenza ormai evidente al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più bollenti negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020”.
“Un quadro climatico ed imprevedibile che continua ad allarmare l’agricoltura toscana che si sta ancora leccando le ferite per i danni causati dalla siccità estrema degli scorsi mesi costata 260 milioni secondo le segnalazioni raccolte dalla Regione Toscana che ha provveduto a richiedere al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) la declaratoria di eccezionale avversità e le conseguenti risorse del Fondo di solidarietà che il Ministero ha attivato per fronteggiare gli ingenti danni subiti dal comparto agricolo. Le province più colpite dalla siccità estrema di questa estate sono state Siena con 101 milioni di euro di danni segnalati e Grosseto con 94 milioni di euro che da sole hanno segnalato il 75% dei danni stimati. Seguono poi Lucca con quasi 26 milioni di euro, Arezzo con 15 milioni di euro, Massa Carrara con quasi 10 milioni di euro, Firenze con 7,6 milioni, Pistoia con 2,7 milioni, Pisa con 1,7 milioni, Livorno con 1,6 milioni e Prato con 601 mila euro”.
“Il caldo fuori stagione, oltre a bloccare la normale caduta autunnale delle foglie, l’allungamento della fase vegetativa delle piante rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature. Fatto ancora più grave è che le gemme che fioriranno anticipatamente, destinate a gelare, verranno a mancare in primavera, diminuendo il potenziale produttivo delle coltivazioni e quindi il raccolto. Le fioriture anomale, fuori periodo, causano anche – continua Coldiretti Toscana – problemi alle persone allergiche ai pollini, provocando allergie e raffreddori non previsti”.
“Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa Coldiretti Toscana – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo. Inoltre se l’inverno non dovesse essere sufficientemente freddo, aumenterebbe il numero di insetti svernanti che riescono a sopravvivere e si presenterebbero più numerosi e dannosi in primavera”.
“Le condizioni metereologiche quasi estive all’inizio dell’autunno, la cosiddetta ottobrata, non sono – conclude Coldiretti Toscana – un fenomeno raro ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed stati gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità ma anche con l’arrivo di insetti alieni che colpiscono le colture con un danno complessivo nelle campagne stimato in 14 miliardi in un decennio”.
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