CASTELL’AZZARA – Al via, lunedì 17 ottobre il cantiere targato A.B.A.Fi presso la scuola di Castell’Azzara che vedrà la realizzazione di un dipinto murale che decorerà una delle pareti esterne della scuola in via San Martino, progetto realizzato nell’ambito del Piano Triennale delle Arti a cui l’Istituto Comprensivo Umberto I di Pitigliano (Dirigente Scolastico Anna Rosa Conti) ha partecipato come membro della Rete delle Piccole Scuole Indire della provincia di Grosseto, con il supporto del Comune di Castell’Azzara e la preziosa collaborazione dei genitori dei ragazzi.
Un progetto ambizioso e di alta valenza didattica che i ragazzi della Scuola secondaria di I grado di Castell’Azzara guidati dalla referente d’Istituto e docente di Arte e Immagine, professoressa Martina Giulietti, hanno elaborato insieme agli studenti del corso di Metodologia della Pittura del professor Saverio Calogero Vinciguerra dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, durante incontri svolti online nel corso dell’anno scolastico appena terminato.
Un laboratorio intergenerazionale, un do ut des che ha visto protagonisti i dieci alunni dell’attuale classe III che, con un immenso lavoro di ricerca storico-artistica, fotografica, iconografica hanno presentato il proprio territorio ai cinque laureandi accademici che si sono lasciati guidare nella progettazione del dipinto. Monumenti, luoghi d’interesse, leggende legate al piccolo borgo montano grossetano, il valore dell’istituzione scolastica sono stati trasformati dai giovani pittori dell’Accademia in un’immagine che occuperà circa 30 metri quadrati di superficie murale.
Lo stesso progetto è stato condotto in contemporanea da altre due piccole scuole secondarie di I grado della provincia, quella dell’isola del Giglio e di Scansano con gli studenti delle quali gli alunni di Castell’Azzara si sono virtualmente incontrati dando vita ad una rete di gemellaggi durante le ore settimanali di Arte e Immagine. Lezioni tra pari, di scambi di metodi e competenze sono stati intervallati a momenti di conoscenza, tra adolescenti separati da una innegabile distanza fisica ma accomunati dal fatto di vivere in realtà molto simili. Un’esperienza di pura condivisione che ha reso possibile la collaborazione tra generazioni diverse, provenienti da luoghi diversi, con formazioni e attitudini diverse unite dalla forza dell’Arte, che anche questa volta non ha perso occasione per scavalcare ogni confine e abbattere i muri della “diversità”. Quale edificio meglio di una scuola può farsi “portavoce” di un messaggio così.