ARCIDOSSO – In riferimento alle critiche sollevate dalla consigliera Guendalina Amati sul progetto per la rete di teleriscaldamento dei comuni di Arcidosso e Castel del Piano, approvati nei rispettivi Consigli Comunali la settimana scorsa, il sindaco Jacopo Marini interviene per chiarire alcuni aspetti e per rispondere nel merito. “Mi preme ricordare che si tratta finalmente di un progetto di area e per questo trovo davvero significativo che due Amministrazioni, pur guidate da maggioranze politicamente differenti, abbiano colto l’occasione per camminare congiuntamente verso un unico traguardo, superando storiche divisioni e campanilismi, che tanto hanno danneggiato la nostra montagna nel corso degli anni”.
“Ci tengo a precisare – prosegue Marini – che intanto abbiamo presentato un progetto congiunto al Ministero della Transizione Ecologica per accedere ai finanziamenti del PNRR ma non è detto che riusciremo ad ottenere la sovvenzione. Proprio per questo, semmai, sarebbe politicamente opportuno remare tutti nella stessa direzione ed augurarci di portare a casa il contributo europeo (20 milioni di euro, oltre il 60% sull’importo totale del progetto a carico dei comuni)”.
“Era un punto fondante il nostro programma elettorale e quando ci si è presentata l’occasione abbiamo provato a partecipare coinvolgendo fin da subito l’Amministrazione di Castel del Piano vista la vicinanza tra i due comuni. Ciò è stato possibile anche grazie al sostegno di Enel Green Power che ha messo a disposizione dei due enti un progetto molto complesso!.
“Comunque, entrando nel merito delle questioni sollevate – incalza Marini – il progetto è stato redatto per allacciare il maggior numero possibile di utenze, abitative e produttive, compatibilmente con il contributo massimo ottenibile. Se venisse finanziata, la rete di teleriscaldamento andrebbe a servire, nel Comune di Arcidosso, una platea potenziale di circa 3.150 abitanti, quindi i tre quarti della popolazione residente. È vero che non sarà a servizio di tutti, ma pur sempre di molti. Con il budget a disposizione del bando è impossibile ipotizzare di allacciare ulteriori aree del paese, soprattutto quelle più lontane dalla centrale”.
“Tuttavia – precisa il sindaco – non è solo una questione di sostenibilità economica, ma anche tecnica: mentre la rete del metano può essere illimitata (infatti il gas ci arriva dall’Asia, dal Nord Europa e dall’Africa) e percorrere migliaia di km, il teleriscaldamento, trasportando acqua calda, subisce l’inevitabile perdita di efficacia termica proporzionalmente alla distanza percorsa. È impossibile raggiungere Stribugliano o Salaiola dalla Centrale di Bagnore utilizzando lo stesso termodotto che collega Arcidosso e Castel del Piano”. Il Sindaco poi chiarisce che “tra l’altro anche in altri comuni geotermici, sia dell’area tradizionale che amiatina, dotati di teleriscaldamento, la rete non serve tutte le frazioni. È una cosa piuttosto normale visto che siamo comuni con una vasta estensione territoriale”.
“Non è comunque assolutamente nell’intenzione dell’Amministrazione comunale fare figli e figliastri – ribadisce il sindaco – e siamo ben consapevoli che occorre venire incontro alle esigenze di tutta la popolazione, non solo della maggioranza. Tuttavia non condivido il ragionamento secondo cui, siccome non si distribuisce a tutto il territorio, allora non si deve fare per nessuno, facendo perdere una così importante opportunità alla maggior parte dei cittadini”.
“In ogni caso l’Amministrazione già da mesi sta lavorando a dei progetti per far beneficiare le frazioni escluse dalla rete di teleriscaldamento (Montelaterone, Salaiola, Macchie e Zancona, Stribugliano) ad altre agevolazioni, come ad esempio lo sviluppo delle comunità energetiche, che si prestano ad essere realizzate a servizio di piccoli borghi e centri abitati periferici e che possono sopperire con il fotovoltaico o altre fonti rinnovabili al fabbisogno energetico di quei residenti, non solo elettrico ma anche termico”.
“Io credo – conclude il sindaco – che oggi siamo di fronte ad una grande opportunità, legata ai fondi messi a disposizione del PNRR, che difficilmente si potrà ripresentare nel futuro mentre allo stesso tempo in Europa stiamo affrontando una crisi energetica senza precedenti: ecco perché abbiamo lavorato duramente in questi mesi e siamo riusciti a presentare in tempo un progetto definitivo al Ministero che se venisse finanziato porterebbe indubbi vantaggi all’intera comunità, in termini ambientali (è stimata solo per Arcidosso una riduzione della CO2 prodotta di 13 Mila tonnellate all’anno) ed economici a cittadini e imprese (una riduzione del 50% sulle bollette ante crisi del metano), creando così le condizioni per far diventare il nostro territorio maggiormente attrattivo per l’insediamento di nuove aziende e giovani famiglie”.
Nei prossimi mesi non mancheranno incontri con la cittadinanza per entrare nel merito del progetto sia ad Arcidosso sia a Castel del Piano.