CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Giunta alla fine della villeggiatura Marilena aiutò la mamma a preparare le valige per il ritorno in città.
A parte sistemò le conchiglie che aveva raccolto durante la permanenza al mare; le accomodò dentro una scatola di latta nella quale fino ad allora aveva conservato i vestiti di carta con cui adornava la bambola di cartone che le aveva ritagliato la mamma.
La macchina del babbo era già sotto casa pronta ad accogliere lei, mamma e le valige.
I saluti con la proprietaria dell’appartamento condiviso per tutta l’estate furono molto emozionanti, le pareva strano che il giorno dopo si sarebbe svegliata senza incontrare in cucina la signora Betta a conversare con la mamma davanti ad una tazzina di caffè. Pianse un po’ ma la vista del babbo la consolò.
Le valige furono caricate sul portapacchi montato sulla 600 e legate con corde.
Marilena si premurò di avere con se la scatolina di latta con i suoi tesori è salì.
Mentre l’auto si allontanava si girò e lanciò un bacio alla signora Betta, le sarebbe mancata.
La strada scorreva lenta e l’aria che entrava dai finestrini abbassati faceva un rumore particolare, come se rimbombassero le orecchie.
Dopo la lunga striscia di mare e pineta il paesaggio mutò, campi ormai gialli e pieni di paglia sostituirono il verde della pineta e non si sentivano più le cicale.
Marilena si appisolò sdraiata sulla panchetta della seicento tenendo stretta la scatolina di metallo.
Si svegliò non appena si rese conto che la macchina si era fermata. Il Babbo armeggiava con un fiasco d’acqua nella parte posteriore da dove usciva del fumo bianco. La mamma si sventolava con una vecchia rivista e, tutta vestita, sembrava patire il caldo.
Scese e la mamma le porse un bicchiere con dell’acqua.
Era caldo, troppo caldo e già si immaginava cosa avrebbe potuto essere la sua sensazione una volta a casa.
Avrebbero dovuto percorrere ancora tre ore di strada prima di arrivare.
Le soste per versare acqua nel radiatore avrebbero scandito il passaggio di un ora di viaggio, “altre due fermate e ci siamo”.
Via via che si avvicinava a casa pensò alla gioia che avrebbe provato nel raccontare la villeggiatura alle sue amiche che non vedeva ormai da tre mesi, questo pensiero la rese felice.