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CASTEL DEL PIANO – «La sconfitta del 25 Settembre non lascia spazio a molte interpretazioni, per questo c’è bisogno di guardarsi negli occhi parlando senza paura e timori dello stato del PD e della sinistra, di cosa in tutti questi anni ha funzionato e non, di dove vogliamo andare. Non ci possiamo permettere la solita discussione autoreferenziale, chiusa, fine a sé stessa». Così esordisce Federico Badini, Segretario dell’Unione Comunale PD di Castel del Piano.
«In questa tornata elettorale ci siamo dati da fare, come sempre, insieme al Direttivo e a tanti volontari che si sono messi a disposizione per battere il territorio. Grazie a loro siamo riusciti a fare qualcosa di positivo perfino in un risultato negativo – continua Badini. Abbiamo trovato pochissime persone contente di votarci, convinte nonostante riconoscessero il nostro impegno locale. Questo deve far riflettere».
«Ecco perché – prosegue il Segretario democratico di Castel del Piano – abbiamo deciso di non fare la solita assemblea aperta e finirla lì, ma di costruire un percorso». Questa proposta verrà illustrata Lunedì 10, dalle 21:15, nella sezione “M.Pieri” di Castel del Piano, al civico 10 di Piazza Garibaldi.
«Questa idea è stata pensata insieme al Direttivo. Alla base c’è la volontà di aprire il ragionamento non solo ai tesserati, ma a chi ci ha votato, a chi lo ha fatto poco convintamente, a chi non lo ha fatto per nulla. Seguendo il percorso del Congresso Nazionale, ci muoveremo sul territorio cercando di continuare sulla scia di quanto fatto nei mesi scorsi e per le elezioni, con la volontà di ascoltare più persone possibili con umiltà e disponibilità, senza nasconderci». Afferma Badini.
«Se abbiamo perso i motivi sono molti. Siamo “malati di governismo”: l’aver condiviso responsabilità un po’ con tutti ci ha reso poco chiari nelle proposte e di conseguenza poco credibili; stiamo sulle scatole ad una parte del paese che ci ha voltato le spalle perché abbiamo smesso di ascoltarla e rappresentarla. Abbiamo bisogno di un ricambio di classe dirigente, in larga parte ormai logora e distante dalla base sui territori, che poi ci mette la faccia. Questi e altri temi sono al centro,- conclude Badini – insieme alla difficoltà di coinvolgere giovani e donne ma anche di rispondere a tutte le richieste di territori come il nostro. Noi faremo di tutto per non escludere nessuno da questa discussione. Chiunque abbia qualcosa da dire è il benvenuto».