GROSSETO – Il suo nome è Strike. Ed è un cavallo. Un cavallo ribelle e anarchico, che non ama la sella. I suoi precedenti proprietari hanno provato a domarlo in ogni modo. Ma lui non si è mai voluto sottomettere. Sono arrivati a picchiarlo con una catena, sino al colpo che gli ha spaccato il cranio.
Un cavallo inutile ormai, per chi valuta la vita degli animali importante solo se è utile all’uomo. Sicuramente sarebbe morto se non fossero intervenuti i volontari di Oikos; hanno fatto portare Strike a Grosseto, in quella piccola isola felice che si chiama Country paradise e l’hanno curato con amore, finché il cavallo non ha ritrovato la fiducia nel genere umano.
Adesso strike vive felice insieme agli altri animali salvati dall’associazione che ha stabilito la sua sede sul retro dell’ippodromo del Casalone, in un vecchio magazzino abbandonato che i volontari hanno ripulito con cura facendolo diventare un luogo di inclusione per tutti, compresi gli ultimi, che siano animali o umani.
Una casetta per i gatti, ciascuno con la propria cuccia, un pollaio, pecore, maiali e poi cavalli e pony, tutti animali da usare per la pet therapy per aiutare i bambini e i ragazzi disabili per tanti progetti di inclusione.
«Il gallinaio è nato grazie al progetto “adotta un uovo” – racconta Daniela Vignali – l’uovo si è poi schiuso e sono nate le galline».
Certo le difficoltà sono tante, e reperire fondi non è facile: «Specie durante il periodo del lockdown. Facciamo tante iniziative, come la collaborazione con l’Atlante nell’organizzazione del Festival del cavallo, organizziamo anche colonie estive».
L’impegno per gli ultimi è costante, che siano animali ritenuti ormai inutili o persone che hanno subito torti dalla vita e dalla società. «Qui dormono alcuni senzatetto. E abbiamo progetti con persone disabili e donne maltrattate». Ciascuno può portare un contributo prezioso, e la vicinanza co gli animali aiuta sempre.
Per chi volesse maggiori informazioni: www.facebook.com/countryparadisegrosseto/