SCANSANO – “Il Consiglio comunale, con viva preoccupazione, con il presente documento denuncia il comportamento contraddittorio e irresponsabile della Regione Toscana e dei sui rappresentanti politici locali, la quale già ha stabilito di consentire la realizzazione di pozzi esplorativi nel territorio comunale di Scansano e Magliano (delibere della Giunta Regionale nn. 113, 114 e 115 del 2021), facendo anche avviare il procedimento per l’esproprio dei terreni nel Comune di Magliano”.
Inizia così il documento adottato all’unanimità, con deliberazione n. 46 del 29 settembre scorso, dal Consiglio comunale di Scansano.
“Il Consiglio comunale – si legge nel documento – è estremamente preoccupato che ciò possa presto accadere anche a Scansano. Tale orientamento è in palese contrasto con tutta la pianificazione territoriale regionale, provinciale e comunale dell’area in esame. Il territorio collinare del Comune di Scansano non ha subito negli anni enormi trasformazioni, conservando un paesaggio a campi chiusi, frammisti a boschi, e rappresentando un paesaggio il cui mantenimento è tutelato dai Piani Paesistici regionali, provinciali e comunali, in quanto raro e di valore”.
“Proprio al fine di tutelare il proprio territorio il Comune di Scansano ha effettuato uno studio approfondito per l’individuazione delle Aree Non Idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia geotermica. Da tale studio, effettuato in base ai criteri stabiliti dal D.M. 10.09.2010, è risultato che tutto il territorio comunale non è idoneo allo sfruttamento della geotermia (Delibera di Consiglio numero 49 del 06/10/2017). Tale studio è stato poi recepito nelle Delibere CRT n. 41/2020 e n. 39/2021 per cui il territorio comunale di Scansano è stato tra i primi ad essere definito area non idonea allo sfruttamento della geotermia”.
“Il territorio comunale presenta un’economia con prodotti agricoli di altissima qualità e un turismo lento che si fonda sul rispetto e la valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente. La realizzazione di centrali geotermiche, o anche la sola realizzazione di pozzi esplorativi, contrasta pertanto anzitutto con l’interesse pubblico della comunità scansanese alla valorizzazione del proprio territorio. La realizzazione dei pozzi esplorativi potrebbe causare al territorio comunale danni irreparabili e tale decisione, di consentire le ricerche laddove non si potrà poi realizzare gli impianti definitivi, oltre ad essere palesemente illogica, contrasta anche con i principi di economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, sanciti dall’art. 1 L. n. 241/1990”.
“In ultimo, non si può non rilevare il comportamento totalmente contraddittorio e irresponsabile dei rappresentanti politici locali che siedono nella Giunta e nel Consiglio Regionale i quali più volte hanno, in riunioni pubbliche, asserito e rassicurato i cittadini
di Scansano che in questo Comune lo sfruttamento geotermico non ci sarebbe mai stato”, concludono la sindaca Maria Bice Ginesi ed i consiglieri comunali Matteo Ceriola, Alessandro Fulda, Luca Totti, Severino Seggiani, Pasquale Quitadamo, Sheila Poli, Francesco Marchi, Gianluca Mazzuoli e Gian Carlo Tenerini.