GROSSETO – Secondo quanto aveva deciso la Direzione sanitaria della Ausl Toscana sud est da oggi a Grosseto avrebbe dovuto essere operativa un’unica auto medicalizzata (con medico a bordo) e non più le due che, pur con grandi difficoltà, in caso di necessita del medico sulla scena dei sinistri, finora hanno garantito il servizio di sostegno alle ambulanze che hanno a bordo solo un infermiere.
«Una scelta improvvida – spiega il segretario della Funzione pubblica della Cgil, Salvatore Gallotta – che metterebbe in discussione la riorganizzazione del servizio di emergenza/urgenza che prevedeva due auto mediche nel capoluogo. Con dieci ambulanze infermierizzate gestite dalla centrale sull’intero territorio provinciale.
A quanto sembra l’azienda ci starebbe ripensando, ma non abbiamo informazioni certe. Per cui ci auguriamo che la Direzione formalizzi ufficialmente la decisione di lasciare le cose come stanno, e s’impegni a completare l’organico carente dei medici di emergenza/urgenza che in provincia garantiscono il servizio delle auto medicalizzate.
Le due auto medicalizzate presenti al Misericordia pronte a raggiungere velocemente le ambulanze in caso di bisogno – aggiunge il segretario della Fp Cgil – sono il minimo indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini. Queste, infatti, intervengono in pochi minuti, in base a un collaudato protocollo su richiesta delle ambulanze dotate di personale infermieristico ogni volta che è richiesta la presenza di un medico. Le due auto coprono i territori dei Comuni di Grosseto, Roccastrada, Paganico e Scansano, la zona di Albinia e in estate quella di Marina e Principina.
Non solo, spesso i medici delle due auto, oltre a coprire l’attività ordinaria, devono assistere il trasferimento di pazienti complessi (neurochirurgici, politraumatizzati, traumi toracici..) al Policlinico delle Scotte di Siena. Trasferimenti che avvengono in elicottero – ma anche in ambulanza perché spesso nella città del Palio la nebbia impedisce l’utilizzo dell’elicottero – e che sottraggono la presenza del medico sul territorio nel caso di interventi d’urgenza. Un trasporto da Pitigliano a Siena in ambulanza, ad esempio, richiede tre ore di tempo. Nel periodo estivo, inoltre, il personale delle auto medicalizzate arriva a coprire anche due o tre trasferimenti di pazienti complessi al giorno al policlinico senese.
Inoltre, bisogna tenere conto che oltre alle due auto mediche finora presenti a Grosseto, in provincia ne esistono solo altre 5, a Orbetello, Follonica, Massa Marittima, Pitigliano e Castel del Piano. Ma che la carenza strutturale di medici specializzati in emergenza/urgenza fa sì che circa il 50% dei turni rimanga scoperto.
Per questi motivi, pertanto – chiude il suo ragionamento Gallotta – la Cgil è fermamente contraria alla riduzione delle auto medicalizzate che operano nell’area grossetana, e sottolinea la preoccupazione per una scelta che rischierebbe di avere conseguenze pesanti rispetto agli standard di sicurezza garantiti ai cittadini che si trovino nelle condizioni di dover avere l’assistenza del sistema di emergenza/urgenza».