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RIBOLLA – È stata molto partecipata l’assemblea pubblica di venerdì 30 settembre a Ribolla in cui si parlava del progetto per l’impianto di biometano in Pian del Bonucci.
Loretta Pizzetti del Comitato Val di Farma ha introdotto la serata; sono intervenuti, a seguire, Antonio Brina in rappresentanza di alcune aziende agricole del territorio, Matteo Della Negra per il Comitato Aria Pulita di Grosseto, Roberto Barocci per il Forum Ambientalista; ha chiuso la serata il sindaco di Roccastrada, nonché presidente della Provincia, Francesco Limatola.
«Si può sintetizzare in una breve frase il contenuto degli interventi: “Quell’impianto lì non si può e non si deve fare e faremo tutto il possibile perché così sia” – spiegano dal comitato -. È emerso chiaramente che il progetto è lacunoso e che le ultime integrazioni presentate dall’azienda Mpn 1 Green Energy s.r.l non fanno che ribadirne la lacunosità e l’approssimazione. Sono molteplici le criticità non risolte, criticità messe in risalto anche nella mozione contraria all’impianto votata all’unanimità dal consiglio comunale di Roccastrada proprio lo stesso 30 settembre e annunciata dal sindaco alla cittadinanza intervenuta».
«Il progetto è incompatibile con il Piano di Indirizzo Territoriale del Comune, creerebbe grossi problemi di viabilità, manca di precise indicazioni sulla provenienza delle materie da digestare e di smaltimento di quelle digestate, manca di analisi sui possibili inquinanti e sulle eventuali conseguenze di eventi avversi e pericolosi (esplosioni, esondazioni), non considera l’impatto da un punto di vista paesaggistico e quindi anche economico: il Castello di Montemassi, fiore all’occhiello del Comune di Roccastrada, si affaccia proprio su quell’area e nelle immediate vicinanze sono presenti molte aziende agricole, anche biologiche, e agriturismi, che subirebbero sicuramente un grave danno da un’eventuale realizzazione dell’impianto».
«Altri e molteplici sono i “problemi” emersi durante la serata che si è conclusa con un “appuntamento” a subito dopo il 5 ottobre.
La cittadinanza ha infatti colto l’appello dei comitati a tenersi informata e partecipare e molti si sono detti disponibili a dare il loro apporto per contrastare la realizzazione dell’impianto. Le preoccupazioni più grandi degli abitanti di Ribolla sono legate all’eventualità dei cattivi odori e al pericolo di inquinamento del pozzo Ribolla, dal quale dipende l’approvvigionamento di acqua potabile di tutta la frazione, situato a soli 230 metri dall’area individuata per la realizzazione dell’impianto. Per ora si aspetta l’esito della Conferenza dei Servizi».