SCARLINO – “La sindaca di Scarlino Francesca Travison non ha detto niente di concreto sul rigassificatore. Se non si è d’accordo su un tema, bisogna dire il perché e quali soluzioni alternative si propongono. Questo è richiesto a un sindaco”, così i gruppi consigliari di minoranza PensiAmo Scarlino, Per Scarlino e Scarlino Insieme.
“Fare il sindaco non è un gioco – proseguono -, oggi più che mai tale ruolo richiede doti non indifferenti e sforzo mentale per la pressione che in momenti come l’attuale di debolezza della politica e del sistema, quando tutti cercano punti di riferimento chiari e sicuri, il ruolo del primo cittadino diventa faro, ancora di salvezza e timone per la sua comunità. Naturalmente per poter svolgere al meglio tale funzione non bastano le capacità personali, occorrono sostegno politico e del gruppo consiliare che supportino e garantiscano appoggio continuativo nel prendere, divulgare e promuovere le decisioni. Tutto questo pare assente nella sciatta gestione della Giunta Travison che si muove in maniera convulsa facendo un passo avanti e due indietro, senza strategia e senza una visione di futuro per il Comune di Scarlino, che per importanza economica e territoriale era abituato ad essere fondamentale in provincia di Grosseto”.
“Segnali c’erano stati anche in passato, ma è di questi giorni l’esempio lampante di tale agonia, nelle parole della sindaca in occasione dell’ennesimo comunicato sul rigassificatore di Piombino oramai da tempo al centro dell’attenzione mediatica e politica a livello locale e nazionale. L’argomento è arrivato fin sul tavolo del governo Draghi e nella campagna elettorale per le politiche, con gli interventi di tutti i leader di partito venuti in passerella a Piombino”.
“Finora, su questioni fondamentali quali il progetto Iren e la crisi Venator, il Comune di Scarlino ha solo balbettato qualcosa, senza affrontare le tematiche in maniera pragmatica limitandosi a generiche e ignave prese di posizione. Pure con il rigassificatore, a differenza del sindaco di Follonica Andrea Benini, che oltre alla sua ha fatto prendere posizione addirittura al consiglio comunale, Travison, senza il minimo accenno di solidarietà al presidente della Regione nonché commissario straordinario Giani per le minacce ricevute in questi giorni, si è detta solo fortemente preoccupata per la crisi energetica e quindi per l’impatto su famiglie e imprese ma anche sull’impatto che un impianto del genere potrebbe avere sul nostro territorio“.
“Praticamente tutto e il suo contrario senza dire niente di concreto, cara sindaca non va bene siamo tutti preoccupati come cittadini di questo territorio e come utenti che pagano le bollette di gas e luce, ma da chi governa anche a livello locale oltre all’angoscia ci aspettiamo prese di posizioni serie chiare e responsabili in un senso o nell’altro. Per esempio, vi siete attivati insieme ai sindaci del golfo nei confronti della Regione per chiedere di far rientrare anche Scarlino nell’accordo di programma, per avere elementi compensativi quali sgravi in bolletta e finanziamenti per migliorare le infrastrutture o siete rimasti isolati e muti?”.
“Infine, logica vorrebbe se non siamo d’accordo dire il perché e quali soluzioni alternative si propongono. Questo è richiesto a un sindaco, altrimenti la preoccupazione diventa solo una mera chiacchera da bar che svilisce il ruolo del primo cittadino e della comunità che rappresenta”, concludono dall’opposizione.