GROSSETO – “Le elezioni hanno determinato una sonora sconfitta per il Pd, peggiore di quella del 2018 visto che in 5 anni il Pd ha perso quasi un milione di voti. Chi (come me) ha fatto campagna elettorale lungo la nostra provincia il risultato non è stata una doccia fredda, i segnali erano chiari e oggi assistiamo all’ennesimo risultato negativo nazionale nonostante gli ottimi risultati dei nostri amministratori a livello locale. In tutta la provincia il centro sinistra ha vinto solo a Monterotondo Marittimo”, queste le dichiarazioni post voto del segretario provinciale del Partito democratico Giacomo Termine.
“Nel 2023 ci sarà il congresso del Pd – prosegue – ed io sono convinto che sia ormai una necessità. Deve essere stabilita con chiarezza l’identità del Pd, la sua linea politica e la sua strategia. Tenteranno di spostare la discussione sui nomi, sugli schemi, sull’importanza di preservare i quadri dirigenti con le solite logiche correntizie e sulle alleanze ma non dobbiamo spostarci dalle questioni di merito. Questo non è più rimandabile”.
“Nonostante questa legge elettorale imponesse di fare dei patti elettorali/alleanze larghe per non consegnare il paese al fronte del centro destra, siamo passati dal campo largo alla riserva indiana. Con i 5 stelle non si poteva avere un rapporto perché hanno dato l’appiglio per far saltare il governo Draghi. Una rottura irrinunciabile poiché l’agenda Draghi era una priorità del paese, salvo poi tessere una alleanza/patto elettorale con gli anti draghiani di sinistra appartenenti al partito di Fratoianni che si sono sempre opposti al Pd e al governo. Su Di Maio bene che non dica nulla, i fatti sono così evidenti che ogni commento risulta superfluo. Il Terzo polo ha raggiunto un buon risultato, ci fosse stato un lavoro per mettersi a disposizione di una larga coalizione forse oggi parleremmo di un’altra storia”.
“Abbiamo assistito ad una campagna elettorale incentrata sulla ricerca del voto utile, generata da una debolezza identitaria del Pd che non è riuscito ad accreditarsi ed essere strumento utile per rispondere ai bisogni delle comunità. Essere i “responsabili”, i “migliori”, quelli “logorati dal potere” è un vestito che non può suscitare e spingere una comunità politica”.
“I nostri candidati si sono spesi con passione ed enorme impegno. Sono fiducioso che Marco Simiani riuscirà ad essere eletto, la sua generosità l’abbiamo vista anche in questa campagna elettorale e insieme sono sicuro che potremo raggiungere importanti obiettivi per la nostra provincia nel prossimo futuro. Enrico Rossi non è riuscito a prevalere ma non posso che esprimere stima per come ha affrontato questa campagna: spendersi con quella intensità e competenza in un collegio complesso come il nostro non era assolutamente scontato, abbiamo visto la qualità dell’uomo e del politico. Purtroppo non ce l’ha fatta anche il bravo sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli“.
“Una rifondazione del Pd passa (e forse soprattutto) anche dalla possibilità di avere dei rappresentanti scelti da noi cittadini o militanti. Le liste fatte dalle segreterie? No grazie, mai più”.
“Buon lavoro a chi ha vinto. Ritengo che un primo atto di intelligenza possa essere quello di proporre una bicamerale per le riforme di cui necessità questo paese. Il Pd su questo tema (a parte in questa campagna elettorale) ha dato sempre in forte contributo di idee. Buon lavoro a tutti”, conclude Termine.