SCARLINO – «Venerdì 23 settembre i dipendenti della società Venator di Scarlino hanno aderito massicciamente allo sciopero proclamato dalla Rsu con l’avallo dell’assemblea dei lavoratori, dopo la comunicazione ricevuta dalle organizzazioni sindacali riguardante l’avvio del “procedimento per il licenziamento collettivo” di 41 lavoratori che, unito ai 17 già usciti per rescissioni consensuali e non rinnovo dei contratti a termine, portano a circa 60 le unità in meno nel sito di Scarlino nel prossimo futuro. Da sempre sia la Utl che tutti i vertici della Ugl hanno seguito l’evolversi di questa situazione» afferma l’Ugl.
Il segretario provinciale dell’Ugl Cetec, Carlo Banti, ha partecipato a tutti gli incontri per affrontare questa drammatica vicenda in difesa dell’occupazione e del lavoro, «ha sempre sostenuto la necessità di trovare soluzioni per gli scarti Venator che non andassero ad impattare assolutamente con i livelli occupazionali».
Roberto Bocci, Rsu-Rlssa Ugl della Venator dichiara «è inaccettabile una riduzione degli organici in una crisi che si preannuncia temporanea e non definitiva. La società ha acquisito la cava della Vallina per depositare i cosiddetti gessi rossi in un piano a lungo termine per il nostro Stabilimento, quindi con la ripartenza della seconda linea prevista a gennaio 2023 non trova giustificazione una riduzione degli attuali organici in prospettiva futura dove si auspica la ripartenza della terza linea di produzione. Inoltre il nostro territorio ha dato nel tempo molto alla multinazionale, basti pensare alla cava di Montioni, quindi questa crisi deve essere assolutamente affrontata tutti insieme e la via dei licenziamenti non può esserne la strada maestra».
Daniele Barometri, anche lui Rsu-Rlssa Ugl della Venator, sostiene «un ridimensionamento delle nostre maestranze e di quelle dell’indotto avrà un impatto negativo non solo sull’area industriale ma anche su tutto il territorio circostante già fortemente in crisi».
La Rsu Ugl si ritiene ampiamente soddisfatta della partecipazione dei lavoratori alla manifestazione organizzata il 23 settembre davanti ai cancelli della società, dove è stato raggiunto un risultato ottimale.
La Rsu Ugl afferma che «i lavoratori hanno ben capito il momento drammatico che stiamo vivendo e sanno che questo è stato il primo passo per contrastare nell’immediato le sconcertanti azioni messe in campo dalla proprietà, ma che non verranno escluse altre azioni ancora più incisive, con il continuo coinvolgimento dei
rappresentanti dei cittadini, dei politici locali e della Regione Toscana che dovrà rilasciare nel più breve tempo possibile le autorizzazioni necessarie per il proseguimento delle attività produttive della Venator. Tutto questo è mirato a far recedere la Società da questo procedimento totalmente irricevibile».