GROSSETO – Sono colorate, dalla grafica accattivante e gusti che ricordano la frutta: fragola, melone, lampone. Sono le sigarette elettroniche usa e getta: contengono un tot di tiri, tra i 400 e i 2800, dopodiché si buttano e si passa ad un altro gusto: vaniglia, red bull, banana, cocomero, pesca.
Il costo è irrisorio: si parta da 5 o 6 euro, e per questo stanno diventando la nuova moda tra i ragazzini, anche molto giovani, sin dagli 11-12 anni.
Il prezzo in generale varia, e si arriva anche a 18 euro nel caso di quelle da 2.800 tiri.
Qualcuno le compra per tutti, un maggiorenne, magari on line, e poi le vende “a mano” ai ragazzini. Come nello spaccio ci sono dei sotto-venditori (per chi vende droga si chiamano cavalli): quello più grande le cede ai più piccoli che le distribuiscono tra i propri compagni.
Ci sono anche pagine social in cui si annuncia l’arrivo dei nuovi gusti in città e si cercano venditori, oppure in cui si fanno le offerte: “Chi ne compra tre ne riceverà una a 10 euro pagando 40 invece di 45 euro”.
La normativa purtroppo non è chiara: se il divieto di vendita ai minori di 18 anni per quelle con la nicotina è disposto per legge, per i liquidi senza nicotina non c’è un divieto specifico, ma poiché l’Agenzia dogane e monopoli si è espressa negativamente sulla vendita dei prodotti da inalazione senza combustione, in linea di massima i negozi di e-cig non vendono ai minori neppure quelle con le sole essenze.
E comunque, il più delle volte, anche quelle al sapore di frutti la nicotina ce l’hanno eccome: anche il 5%, come è scritto sulla confezione.
«Sono molto richieste – racconta il titolare di un negozio specializzato –. Io le sconsiglio. Intanto perché aumentano i rifiuti: plastica e batterie che finiscono nella spazzatura. E poi all’interno c’è una miscela liquida di nicotina salata (a volte anche in dosi elevate) che fa anche più male delle sigarette classiche».
Tra l’altro i sali di nicotina hanno un altro “vantaggio”: sono composti da acido benzoico, che riesce a ridurre anche di molto il colpo in gola che si percepisce durante il tiro, anche ad alti livelli di concentrazione di nicotina, rendendo la “svapata” piacevole e non fastidiosa anche ai bambini.
«Non sono neppure convenienti alla lunga, una boccetta di liquido di ricarica costa decisamente meno – prosegue il rivenditore -. Ovviamente ai minorenni non vendo nulla, mai. Ma ci sta che mandino amici più grandi a comprarle per tutti».
In realtà in molti casi gli acquisti avvengono on line, interi scatoloni a vedere video e foto postate sui social, e l’invito a inviare un messaggio instagram per riservare il gusto che si vuole.
In alcuni casi i ragazzini (sin dal primo anno delle medie) fumano più o meno liberamente quando sono tra loro. Anzi, c’è anche un “sottomercato” per rientrare dalla spese: un tiro dalla propria sigaretta a qualche amico può costare anche 50 centesimi. Serve per provare un gusto nuovo, o per provare l’ebbrezza senza comprarle.
Ne acquistano anche un paio o tre, di differenti gusti: poi una volta a casa le nascondo in fondo all’armadio per non farsi beccare da babbo e mamma. Ma c’è anche chi fuma liberamente, davanti ai genitori, convinti che sia un passatempo innocente «Sono essenze alla frutta».
Ma a parte il fatto che molto spesso la nicotina è tutt’altro che assente e stiamo parlando dei polmoni di bambini tra gli 11 e 13 anni, la gestualità stessa, il fumare, può indurre in una sorta di assuefazione che porterà poi, in breve tempo, a scegliere le sigarette elettroniche con nicotina e finire in una dipendenza vera e propria.