FOLLONICA – «Un’odissea lunga quattro anni e non ancora terminata» così Paolo Negroni, titolare del Riva Toscana golf resort & spa di Follonica racconta la sua avventura imprenditoriale in Maremma. Negroni, dopo anni di incomprensioni «con l’amministrazione comunale» ha deciso di intraprendere la strada del Tar «dopo l’ennesimo no» ad un suo progetto.
È lui stesso a raccontare la propria storia: «Nel 2018 ho deciso di investire 10 milioni di euro in Toscana, più precisamente in Maremma, una terra che conosco molto bene, che amo e che frequento fin da quando sono bambino». Negroni ha infatti acquistato all’asta la proprietà che aveva già una destinazione di golf resort.
«Al primo incontro avuto con il sindaco Andrea Benini, e alcuni dirigenti comunali, poche settimane dopo l’aggiudicazione dell’asta fallimentare, ho illustrato quali sarebbero state le esigenze della struttura al fine di renderla operativa il prima possibile: aumento di 55 posti letto oltre i 65 già previsti (attualmente le camere sono 38 per 55 posti letto e avrebbero dovuto diventare 52 per 120 posti letto), necessari per poter ospitare gli atleti in competizioni internazionali, la possibilità di ampliare i depositi macchinari che il piano strutturale prevedeva di 150 mq, a 300 mq e infine la realizzazione di un vecchio progetto esistente, che prevedeva la distribuzione dell’acqua in uscita dal depuratore a fini irrigui di orti, aiuole pubbliche, parchi e giardini di strutture ricettive tra cui anche il campo da golf, dopo un trattamento terziario. Sono passati quattro anni e nulla di tutto questo è stato reso possibile, anzi, l’adozione del nuovo piano strutturale ha reso e renderà ancora più complicata la realizzazione del progetto».
«Avevo deciso di non ricorrere al Tar per non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini che avrebbero pagato. Purtroppo ora, ricevuto l’ennesimo diniego riguardo la realizzazione di un garage per ricoverare per l’inverno i macchinari della manutenzione del campo, il cui valore supera i 500 mila euro, il vaso è colmo. Quella che sto vivendo per mano del sindaco e dell’amministrazione è una vera e propria odissea. Le promesse sono state vanificate da atti e scelte politiche in pieno contrasto con lo sviluppo turistico della città oltre che con il completamento del progetto stesso».
Negroni racconta di aver perso un finanziamento del Coni da 6 milioni di euro proprio a causa della pastoie in cui si è trovato invischiato. «Do lavoro stabile, non stagionale a 30 persone».
«Spero inoltre che la mia storia possa aprire gli occhi ad altri cittadini e imprenditori follonichesi e non, che mi auguro uniscano la loro voce alla mia per chiedere un cambio di rotta radicale nell’amministrazione del comune».
Negroni con al proprio fianco la moglie, Annalisa Valentini, parla di «scelta politica» da parte della Giunta, e racconta poi l’iter che lo ha visto suo malgrado coinvolto.
«Tutto inizia nel lontano giugno 2018 dove nel primo incontro con il sindaco Benini e alcuni dirigenti del comune espongo il progetto, la necessità di 55 posti letto aggiuntivi, dell’ampliamento dei depositi e dell’acquedotto terziario. Di comune accordo concordiamo l’inserimento del mio progetto nella Variante 8 , allora in esame, e incontriamo degli alti dirigenti dell’Acquedotto del Fiora per il riuso delle acque del depuratore.
Luglio 2018 presentiamo la proposta di inserimento del progetto del golf nella variante 8
Settembre 2018 viene adottata la variante 8 senza il progetto del golf
Ottobre 2018 presentiamo le osservazioni per l’inserimento del golf nella variante 8.
Giugno 2019 presentiamo la richiesta di permesso di costruire articolata in 2 fasi: fase 1 recupero dell’esistente e completamento del campo da golf; fase 2 costruzione dei garage e depositi dei macchinari e aumento del numero di posti letto con la costruzione della seconda foresteria.
Novembre 2019 Rilascio permesso di costruire per la sola prima fase con il vicolo di mantenere tutta l’area del golf con destinazione urbanistica e non modificarla.
Dicembre 2019 otteniamo parere favorevole dal Coni per omologazione al progetto completo di entrambe le fasi che autorizza il credito sportivo ad un finanziamento per 6 milioni di euro.
Novembre 2019 il consiglio comunale approva l’avvio della variante al piano strutturale inserendo l’area del golf al di fuori del perimetro urbano, nonostante il permesso di costruire per il completamento della club house, della foresteria1 e del campo da golf. Per il comune di Follonica un impianto sportivo, i parcheggi, una struttura ricettiva per 65 posti letto sono area Rurale a preminente funzione agricola. Secondo il Comune, con questo passaggio, per fare qualsiasi cosa in questa area bisogna convocare una conferenza di copianificazione in regione e sottostare al parere di tutti gli enti convocati.
Gennaio 2020 presentiamo permesso di costruire per la seconda fase ( foresteria2 e garage-depositi macchinari)
Febbraio 2020 inizio lavori completamento impianto da golf
Marzo 2020 riceviamo il diniego per il permesso di costruire della seconda fase perché’ l’area del golf e` esterna alla perimetrazione urbana provvisoriamente adottata nell’avvio della variante al piano strutturale.
Agosto 2020 presentiamo una variante al pdc per aggiungere i garage come previsto dal reg. urbanistico vigente.
Settembre 2020 inizio lavori edili prima fase del completamento degli edifici esistenti
Novembre 2020 diniego alla variante perché’ l’intervento è fuori dal perimetro urbano.
Dicembre 2020 per assenza dei permessi della seconda fase, il credito sportivo non ritiene finanziabile con 6 milioni di euro il progetto e perdiamo il finanziamento.
Febbraio 2021 presentiamo una variante al primo permesso di costruire per iniziare la seconda fase del progetto di completamento.
Aprile 2021 il comune porta in regione alla conferenza di copianificazione dei dati abnormi sulle metrature dell’intervento del golf: secondo il comune noi chiedevamo 5700 mq di nuove superfici per un totale di 7470 mq di intervento. In realtà da dati ufficiali presenti in tutte le istanze presentate fino ad allora noi chiedevamo 1172 mq di nuove superfici per un totale intervento di 3600mq. Per via della richiesta enorme, in conferenza si chiede un ridimensionamento del progetto, sottoponendo tutte le opere anche a valutazione d’incidenza, alla VAS, e ad una serie di vincoli per opere già realizzate che verrebbero sottoposte a nuove autorizzazioni non dovute.
Perché il comune ha portato in conferenza dati così amplificati (4.600 mq in più di quello che chiedevamo) sottoponendoci a procedimenti che si sa quando iniziano ma non quando finiscono?
A questa domanda fatta in sedi ufficiali, sono state date dal sindaco e dai dirigenti tre versioni diverse, nessuna delle quali attendibile: una, che i dati li avevamo forniti noi nella scheda riassuntiva del piano strutturale… non vero; l’atra che i dati erano stati desunti dal mio business plan (da chi l’avevano avuto?)… non desumibili e comunque non in quelle quantità; l’altra ancora che erano stati studiati interventi simili come al golf di Castelfalfi che in realtà è un borgo con 250 ha di terreni, ville e oltre 400 posti letto, o come l’Argentario golf club che in realtà ricade in area urbana, e ha più di 200 posti letto e 4 ville esclusive; hanno detto di volerci aiutare concedendoci le stesse metrature, cosa da noi mai richiesta!
Giugno 2021 vengono notificati i motivi ostativi al rilascio della variante perché siamo fuori dal perimetro e dobbiamo sottoporci a vincoli di vas e vinca.
Luglio 2021 presentiamo uno stralcio per i garage e i magazzini per fare una variante al vecchio piano scaduto per servizi, ma siamo sottoposti a vas e vinca (documentazioni onerose e complesse e impugnabili da chiunque) per la realizzazione di un garage e una tettoia di 150mq.
Novembre 2021 diniego allo stralcio per i garage
Novembre 2021 viene adottato il nuovo piano strutturale: il golf è ancora in zona agricola rurale nonostante i lavori della prima fase sugli edifici esistenti fossero conclusi e il campo da golf in procinto di aprire.
25 novembre 2021 presentiamo l’agibilità dell’albergo
28 novembre 2021 presentiamo l’inizio attività con la scia
29 novembre 2021 ci viene sospesa l’agibilità ma subito riattestata dal mio tecnico
9 dicembre 2021 sospensione dell’inizio attività con divieto di prosecuzione.
Quanti controlli minuziosi e immotivati (non c’è stato alcuna richiesta di modifica) su queste pratiche in così poco tempo!
Gennaio 2022 presentiamo le osservazioni al piano strutturale vertenti sulla perimetrazione dell’area urbana.
Gennaio 2022 presentiamo una nuova istanza di permesso di costruzione per i garage dei macchinari del golf ai fini dell’omologazione del campo da golf.
Marzo 2022 richiediamo al comune di attivare un bando per la spiaggia delle dune per le strutture ricettive di Follonica, e ci viene detto che non c’era tempo e di aspettare l’anno prossimo
Marzo 2022 ci arriva il diniego ai garage perché’ siamo in area rurale e dobbiamo seguire l’iter della conferenza di copianificazione.
Aprile 2022 in una discussione della commissione consiliare sulle osservazioni al piano strutturale viene ribadito dal Sindaco e dal Dirigente che il golf e’ in area rurale (zona agricola) perché la legge regionale lo impone.
Ci attiviamo con il mio tecnico e tramite il consigliere regionale Ulmi chiediamo un parere in merito al posizionamento dell’area del golf al responsabile dell’urbanistica regionale, Ing. Aldo Iannello.
Maggio 2022 il dirigente della Regione Toscana risponde al quesito del consigliere Ulmi affermando che il golf poteva stare sia dentro che fuori dall’area urbana, e che in ogni caso anche se in area rurale alcuni interventi di ampliamento potevano essere autorizzati anche senza conferenza di copianificazione (art 25 comma 2 lettera c lrt 65/14)
Giugno 2022 a seguito di questo parere incontro il Sindaco, l’assessore Ricciuti e due alti rappresentanti della Regione Toscana, all’incontro avvenuto in comune viene fatto espresso divieto di ingresso al mio tecnico di fiducia forse contando sulla mia impreparazione. Dopo due ore di incontro nonostante un primo tentativo di incanalarmi ancora sulla via della conferenza di copianificazione, i presenti prendono atto che la soluzione migliore e` quella di inserire il golf nel perimetro urbano mancando i motivi ostativi di leggi regionali richiamate fino ad allora. Come concordato presento nuovamente un’istanza di permesso di costruire per i garage di 150mq per i macchinari del golf.
Settembre 2022 mi viene notificato il diniego per il garage perché’ fuori dal perimetro urbano e non seguo i dettami della conferenza di copianificazione.
Con questa cronistoria intendo mettere in luce che gli ostacoli che in questo cammino mi sono stati posti, non sono frutto solo di lentezze burocratiche , covid, elezioni e qualche dirigente troppo puntiglioso, ma sono frutto di scelte politiche chiare e tonde effettuate dal Sindaco, dalla sua Giunta e dai Consiglieri che le hanno approvate, con un lampante intento di ostacolare in tutti i modi la mia iniziativa imprenditoriale, come anche immagino sia capitato anche ad altri imprenditori che volevano investire a Follonica. Nel mio caso vi riassumo di seguito i passaggi chiave dove si leggono chiaramente le scelte politiche che hanno influenzato l’iter del mio progetto:
• Nonostante avessi presentato a luglio 2018 istanza di inserimento nella variante 8 del progetto di completamento del golf, non è stato inserito nella variante e quando l’osservazione doveva essere accolta la variante 8 non è mai diventa operativa per una scelta politica del sindaco di avviare il piano strutturale e portare a termine solo la variante 9.
• Nonostante la mole immensa di pratiche inerenti il progetto di completamento del golf, le dichiarazioni entusiaste del sindaco e della sua maggioranza sul mio investimento, l’area golf, per una scelta politica è stata sempre mantenuta fuori dal perimetro urbano complicando immensamente l’iter burocratico.
• La scelta di aver portato in conferenza di copianificazione dati sulle metrature molto più che sovrabbondanti (4600mq in più di quelli richiesti) è di responsabilità del sindaco e di chi non ha controllato pratiche di vitale importanza per il comune.
• Non aver mai tenuto conto che il mio progetto era approvato e finanziato tal quale dal CONI e quindi rispettava tutte le prescrizioni del previgente piano strutturale è una scelta politica di voler far interpretare le norme ai propri dirigenti.
• Aver adottato un piano strutturale che continua a lasciare un impianto sportivo e turistico, dove i lavori erano già terminati, in area agricola, quando la legge regionale secondo parere di un dirigente della regione toscana chiarisce l’inserimento di tale area nel perimetro urbano. Nel previgente piano strutturale l’area del golf era inserita all0interno dell’UTOE 2 Pratoranieri.
• In tutta Italia , non ho mai sentito che potesse venire sospesa un’agibilità (se non per gravissimi abusi o mancati pagamenti di oneri) e il mio caso pur non rientrando tra questi, veniva sospesa per ben due volte e immediatamente riattivata dal mio tecnico asseverante (direttore dei lavori) confermando nuovamente l’attestazione dell’agibilità. Nonostante ciò è stato comune tentato di bloccare la SCIA di inizio attività.
• Una delle cose che ritengo peggiori di questa vicenda è stato l’incontro in comune con Sindaco Benini , Assessore Ricciuti e due alti esponenti della Regione Toscana, dove è stato fatto divieto di ingresso al mio tecnico incaricato, pena annullamento dell’incontro, pensando che non preparato, avessi accettato le solite promesse che mi sento ormai ripeter da quattro anni. Per me qui si dimostrano le intenzioni della politica… lasciare gli imprenditori soli.
Le scelte politiche fatte dal sindaco e dalla sua maggioranza hanno ostacolato la mia iniziativa imprenditoriale in tutti i modi, e ora con questa conferenza stampa voglio informare i cittadini di Follonica su quello che subito in questi 4 anni, e spero che alla mia voce si unisca presto quella di tanti imprenditori che a Follonica hanno visto i loro sogni arenarsi in un mare di incompetenza e immobilismo.
La mia prossima battaglia sarà quella di dotare la città di un impianto di distribuzione di acqua terziaria di recupero dal depuratore utilizzando i fondi del PNRR. Anche questo progetto, per quanto nasca da una necessità della mia azienda, deve essere un’opportunità che l’amministrazione non può permettere di lasciarsi scappare; basti pensare a quanto un impianto di questo tipo andrebbe ad aiutare tutte le strutture turistiche, i privati cittadini e non ultimo il comune stesso solo per irrigare il verde pubblico, irrigare gli orti e i giardini, recuperando acqua depurata che in questi periodi di forte siccità andrebbe buttata a mare.