GROSSETO – “Un pezzo di città versa in una situazione di eccezionale degrado. E’ quello che certifica l’ordinanza del 19 settembre con la quale il sindaco, facendo ricorso ai poteri straordinari che gli sono attribuiti dalla legge, ha stabilito fino al 20 novembre il divieto notturno di vendita di alcolici per un intero quartiere, precisamente nell’area compresa tra via Manetti, via Porciatti e via Tripoli da un lato, via Mameli, via Trieste e via Buozzi dall’altro. Un pezzo di città rispetto al quale l’Amministrazione comunale ha dunque deciso di gettare la spugna, ammettendo la propria incapacità di gestirla attraverso gli strumenti ordinari”.
Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto città aperta nel Consiglio comunale di Grosseto, interviene dopo l’ordinanza firmata ieri dal primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna che ha vietato la vendita di alcolici tra le 21 e le 6 nell’area intorno a via Roma.
“Una decisione – prosegue De Martis – della quale neppure sarebbero stati previamente informati i titolari delle attività commerciali dell’area e che, in ogni caso, rischia di rivelarsi completamente inutile, considerato che la vendita di alcolici continuerà ad essere consentita per le attività abilitate alla somministrazione. In altre parole, chi vorrà usare ed anche abusare di bevande alcoliche potrà proseguire a farlo semplicemente rivolgendosi a qualunque bar (“E’ vietata la vendita e la vendita per asporto che può essere fatta da chi è abilitato alla somministrazione”, così recita l’ordinanza)”.
“D’altronde, già nel 2020 Vivarelli Colonna aveva ufficialmente alzato bandiera bianca, arrivando a emanare sempre un’ordinanza emergenziale con la quale aveva imposto addirittura la serrata di tutte le attività della zona di via Roma dopo le ore 20.00. Praticamente un coprifuoco. Oggi siamo punto e a capo. Anzi, le aree di sofferenza si sono moltiplicate: via Roma, la galleria e il parcheggio di via Oberdan, Palazzo Cosimini, il parcheggio sotterraneo del Campo Amiata, per non parlare del centro storico. In sei anni di governo Vivarelli Colonna e la sua giunta non sono stati capaci di partorire un progetto di sicurezza urbana, quando invece è indispensabile e urgente realizzare politiche integrate che tengano insieme sicurezza sociale, riqualificazione urbana e interventi di natura culturale, educativa e di sostegno al piccolo commercio”.
“Si chiama per l’appunto ‘sicurezza urbana’, compete alle Amministrazioni comunali ed opera in modo complementare rispetto alla ‘sicurezza pubblica’, che compete prioritariamente allo Stato. D’altronde le occasioni che ci sono passate davanti sono state fatte sfuggire, come i 30 milioni di euro di fondi pubblici per la rigenerazione urbana che questa Amministrazione comunale ha perso. Con il coinvolgimento dei commercianti, degli abitanti e delle varie realtà sociali del quartiere, quei soldi avrebbero potuto essere impiegati per la riqualificazione sia del Palazzo Cosimini che della stessa via Roma. Magari attraverso la rigenerazione, di concerto con le rispettive proprietà, dell’edificio che un tempo ospitava la banca così come del fabbricato dello storico mobilificio della famiglia Bianchi, oggi abbandonato, ed ancora, in collaborazione con l’Agenzia del Demanio, attraverso la riqualificazione di piazza Ferretti, che in questi anni ha brillato solo grazie alla mai troppo compianta Edicola Acustica”.
“Come se non bastasse l’assessore all’Urbanistica Fabrizio Rossi si candida a lasciare Grosseto in direzione del Parlamento dopo aver lasciato dietro di sé l’ennesimo intervento edificatorio ai margini della città, favorendo l’ulteriore spopolamento proprio di quelle aree centrali che, non a caso, versano sempre più in condizioni di sofferenza”.
“L’ordinanza ‘no alcol’ di questi giorni si rivela in definitiva per quello che è, e cioè l’ennesimo tentativo di tamponare una situazione ormai sfuggita di mano, senza la benché minima idea di cosa fare il 21 novembre, quando quell’ordinanza cesserà di avere efficacia e tutto, temiamo, resterà sempre uguale”, conclude De Martis.