GROSSETO – Sono quasi tutte completate le “caselle” di questa enorme scacchiera che sono gli incarichi scolastici.
A confermarlo è la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, quello che una volta di chiamava Provveditorato, Renata Mentasti.
«L’anno è partito con le sedi quasi al completo. Ci sarà una nuova riunione per sostituire chi ha rinunciato o completare gli orari in caso qualche insegnante abbia chiesto il part time».
Se, a differenza di quanto avveniva un tempo, i posti sono quasi tutti occupati ci sono sicuramente zone della provincia che soffrono di più la carenza di personale: «Castel del Piano, Manciano, Massa Marittima, oltre ovviamente ad Isola del Giglio» continua il provveditore.
A mancare poi, ma non è una novità, sono gli insegnanti di sostegno, «Stiamo cercando di capire le carenze per garantire la presenza dell’insegnante di sostegno ai bambini».
«Il problema più grosso sono le rinunce che avvengono dopo l’assegnazione. Magari sono persone che hanno già avuto un precedente incarico e sperano in qualcosa di più gradito. O ancora c’è chi, una volta ottenuto l’incarico, chiede di poter usufruire del part time e così c’è da cercare qualcuno per coprire quelle ore».
«Quest’anno – prosegue Mentasti – abbiamo avuto un discreto numero di immissioni in ruolo, e stiamo aumentando il numero delle personale con contratti a tempo indeterminato. Questo può determinare un interesse da parte di studenti e studentesse che si affacciano per la prima volta nel mondo della scuola. Specie per quanto riguarda il primo ciclo, infanzia e primaria, questo resta un lavoro a prevalenza femminile».
La cronica carenza di insegnanti per le materie scientifiche è stata parzialmente colmata: «Ci sono stati due concorsi dedicati a copertura dei posti sulle materie scientifiche. Certo i candidati non solo moltissimi. Però si può pensare che queto può essere un interessante sbocco lavorativo: ci sono state persone appena laureate in materie Stem che hanno fatto concorsi appena laureati e sono state assunte per insegnare».
Ma quanto andranno avanti le assegnazioni? «Sino all’esaurimento delle graduatorie. Non oltre dicembre. Dopodiché questi “posti” vengono restituiti alle scuole e ai dirigenti che scelgono in autonomia dalle proprie graduatorie».